Timore di uno sgombero
Da subito gli abitanti dell’insediamento si sono allertati temendo un nuovo sgombero. I volontari hanno quindi spiegato loro lo scopo del presidio fisso, provando a calmare gli animi. C’è anche chi, con tutta probabilità, vive questo controllo positivamente. Come Samu, rom di origini rumene, che a Staccini ci vive da circa dieci anni: “Capitava spesso che per 10 euro le imprese italiane ci chiedevano di scaricare qui la loro immondizia”, racconta.
Tonnellate di rifiuti
Oltrepassare l’ingresso di Stacchini lascia davvero senza fiato. Tonnellate di rifiuti accatastate tra le baracche. Cumuli di cenere di quello che, con tutta probabilità, è stato uno dei tanti roghi tossici incriminati. Bambini, anche molto piccoli, che giocano tra l’immondizia con i loro cani. Una situazione che si estende per tutti i 27 ettari circa di cui è composto l’ex polverificio. Dove secondo l’ultimo censimento, vivono circa 630 unità, di cui 180 bambini.
Incontro a Palazzo San Bernardino
Mercoledì 12 novembre, alle 15, una delegazione di abitanti del campo nomadi incontrerà il sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti. Un modo per confrontarsi e sentire anche le loro voci. In fondo, la situazione li riguarda da vicino.
Veronica Altimari