Le reazioni di Rosy Bindi e Alessandro Di Battista
Una dimostrazione plateale, con tanto di cartello in stile uomo-sandwich, ma con scarsi risultati. Un politico che si è fermato è stato Alessandro Di Battista, del Movimento 5 Stelle, attirato da un’altra protesta, che si è limitato a ricordare che il gruppo di cui fa parte ha presentato una proposta di legge per il reddito minimo di cittadinanza. Ha tirato dritto, invece, Rosy Bindi, che il disoccupato mentanese ha provato a fermare.
“Mi hanno licenziato per assumere stranieri sottopogati”
Autista di camion sposato con due figli, una diciassettenne che va a scuola e uno sposato, Luigi Perrino è rimasto senza lavoro due anni fa dopo trent’anni di servizio e trovare un nuovo impiego è un miraggio.
“Mi hanno licenziato, come capita da molte parti, perché la ditta ha assunto lavoratori stranieri che costano meno e mandato via noi italiani che costiamo di più – spiega Perrino – adesso a sessant’anni non mi assume più nessuno. Ci ho provato, rispondendo a diversi annunci, anche su Internet. Ho lavorato per tre mesi per una cooperativa. Mi avevano detto che mi avrebbero iniziato a pagare dopo due mesi, ma dopo tre mesi ancora non avevo visto un euro e ho lasciato. Dopo un po’ di tempo un altro lavoro e una storia simile. Mi hanno dato mille euro subito, poi per quattro mesi non ho visto più un euro. Ho provato a fare delle denunce con gli avvocati, ma poi bisognava pagare per andare avanti e io non avevo i soldi nemmeno per pagare l’affitto”.
Il silenzio delle istituzioni: “Mia figlia a scuola senza libri”
In questi due anni il sessantenne ha provato a rivolgersi alle istituzioni e alle associazioni che aiutano le persone in difficoltà, ma è ben poco ciò che è riuscito a ottenere. “Il primo anno il comune di Mentana non mi ha dato un euro – spiega ancora – poi all’inizio di quest’anno mi hanno dato un contributo di 600 euro e ci ho pagato un mese di affitto, visto che ne avevo quattro di arretrati. Ma adesso gli affitti arretrati sono diventati otto più le bollette e il proprietario di casa mi ha scritto che è pronto a sfrattarmi. Sono andato di nuovo al comune di Mentana, ma mi hanno risposto che già mi avevano dato un contributo e non potevano darmene un altro. Ho dato un’occhiata alla lista di aventi diritto e alle prime posizioni erano tutti stranieri, di cui il primo in cima alla lista aveva diritto a 4 mila euro. Non mi sembra giusto. Alla Caritas ci siamo andati, ma al massimo danno qualche pacco viveri. Mia figlia lo scorso anno è andata a scuola senza avere i libri di testo, perché non ce li potevamo permettere. Quest’anno la scuola ce ne ha rimediati un paio, ma a volte non possiamo mandarla perché non abbiamo i soldi per pagare l’autobus”.
La protesta ad oltranza
Ecco perché, come ultima spiaggia, all’uomo è venuta l’idea di andare a protestare di fronte alla Camera dei Deputati. “Ho scritto che sarei disposto a cedere un rene in cambio di un lavoro ed è vero – prosegue – qualcuno mi ha suggerito di venderlo, ma poi i soldi finiscono e i problemi rimangono. Spero che qualcunoraccolga il mio appello perché ho una famiglia da portare avanti e sono stanco di chiedere la carità. Continuerò con la mia protesta, fino a quando non otterrò qualcosa. Se va avanti così non so se avrò ancora un tetto sopra alla testa a Natale”.
Fabio Orfei