Pronto per la notte di San Silvestro
Nazareno Romanzi, classe 1954, è l’uomo tiburtino del momento. Nato con la “musica che gli scorre nelle vene”, come dicono molti amici e parenti, nelle sue recenti esibizioni ha conquistato almeno tre generazioni di persone, accorse per sentirlo suonare. Dalla musica anni ’70 e ’80, con cui si è poi formato, Nazareno a 60 anni è riuscito a modernizzarsi, portando sui suoi piatti anche tracce di musica commerciale, house e tecno minimal.
Chi è Nazareno Romanzi?
Gli anni della “Tivoli da bere”
Modestia a parte, sembra che Nazareno sia davvero bravo. Insieme a lui si può ripercorrere tutta la storia della “Tivoli da bere” di decenni fa, quando fece la sua prima festa da dj, appena 18enne, per un grande party di carnevale all’interno della Rocca Pia: “Facevo il barista al chiosco fuori l’ospedale di Tivoli e suonavo al dopo lavoro ferroviario, quando un mio caro amico, Carlo Cocchi, mi fece capire che avevo un talento inespresso e mi convinse a suonare a questa festa. La Rocca Pia era bellissima, e stracolma di gente”. Subito dopo i lunghi anni all’Hotel Torre Sant’Angelo, fino alle feste esclusive del Teatro Italia organizzate da Radio Menta con il nome di “Nazzarenizzatevi, radiomentizzatevi”: “C’erano tremila posti, li abbiamo riempiti tutti, un sogno che si realizzava”.
“Sono felice e innamorato”
Per vent’anni Nazareno ha girato tutta l’Italia facendo il dj. All’età di 26 anni, durante una stagione in Sardegna, scopre la sua omosessualità, che vive con gioia e disinvoltura ancora oggi: “Sono innamorato di una persona straordinaria, che mi riempe la vita”, dice.
Un mestiere che non è mai stato preso sul serio dalla sua famiglia, ad eccezione della mamma che, malgrado sia scomparsa nel ’99, è una figura ancora importante per lui: “È sempre con me”.
Il ritorno in console
Dal ’93 al 2009 trova lavoro in Mercedes e per un po abbandona il mondo della musica. Quando resta senza lavoro è costretto a reinventarsi. “Ho deciso di spolverare i miei vecchi dischi, e grazie all’incoraggiamento di un gruppo di amici, tra cui Andrea Isopi e Salvatore Bonelli, ho ripreso a suonare”.
Il pienone alle due serate del “settembre tiburtino”, con un grandissimo seguito anche sui social network, fino all’invito di dividere il palco della notte di San Silvestro con gli Stadio. “Sono stato contattato dal consigliere comunale Alessandro Baldacci – spiega – ed ho accettato con piacere, perché di tutte le città che ho avuto la fortuna di vedere e conoscere, Tivoli resta sempre la migliore”.
Veronica Altimari