Tivoli – Conto “salato” per l’acqua, bolletta da 40mila euro ad una famiglia

Bollette pazze

Più di 40mila euro di consumo d’acqua. Circa 8mila metri cubi stimati in otto mesi. Eppure non stiamo parlando di un impianto di nuoto sportivo, ma di un’abitazione privata in cui ci vivono moglie, marito e sei figli che, nemmeno con l’impegno avrebbero potuto consumare tanto. E allora com’è possibile? Le “bollette pazze” di Acea, malgrado i buoni propositi del nuovo amministratore delegato, Alberto Irace, che si era “personalmente adoperato” per risolvere la questione circa sei mesi fa, continuano a raggiungere le abitazioni di cittadini increduli. E il rischio, nella maggior parte dei casi, è che con il sollecito vengano posti direttamente i sigilli, lasciando le famiglie senza acqua in casa fino a quando non venga saldato il debito.

 

Ad una famiglia di Tivoli Terme

stefano di benedetto bolletta AceaMa Stefano Di Benedetto, 50enne tiburtino, che lo scorso dicembre si è visto recapitare il “conto salato” presso la sua abitazione di via Giuseppe Verdi a Tivoli Terme, non ci sta e si è subito rivolto agli sportelli di Acea a Guidonia. “In un primo momento mi hanno ‘imposto’ di provvedere ad un controllo idraulico di tutto l’impianto – racconta -, per fortuna ho potuto chiedere a mio cognato, altrimenti sarebbe stata un ulteriore spesa a mio carico, cha ha accertato la totale mancanza di perdite ma, come se non bastasse, ha anche verificato che le mie tubature di casa non sarebbero nemmeno in grado di sopportare un tale flusso d’acqua”.

Dopo l’accertamento Di Benedetto decide quindi di fare richiesta formale per bloccare il procedimento di riscossione, provvedendo anche ad avviare una diffida nei confronti di Acea attraverso un avvocato. “Io sono un operatore della Caritas, mia moglie fa la colf, eppure ogni sei mesi abbiamo sempre pagato bollette dai 400 ai 600 euro – continua -. Ho sempre avuto il dubbio che fossero alte, ma ora chi mi dice che anche quelle siano frutto di un errore?”. Da qui la decisione di andare per le vie legali, soprattutto perché dopo l’ormai “nota” bolletta da 40mila euro, qualche giorno fa ne ha ricevuta un’altra da 3,8mila. “A sto punto l’errore c’è, e guarda caso proprio da quando Acea ha cambiato tutti i contatori”.

 

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A Subiaco il sindaco ha diffidato Acea

Che sia una “svista” umana o telematica, il problema comunque sta riguardando molte famiglie. Spesso abitanti del medesimo paese. Come il caso di Subiaco, il cui sindaco Francesco Pellica, ha impugnato carta e penna per diffidare la municipalizzata. “Gradirei che lo stesso atteggiamento lo avesse il sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti – conclude -, anche perché se l’andazzo è questo, ci saranno molte altre famiglie tiburtine che si ritroveranno nelle mie condizioni, e magari saranno meno fortunate di me perché verranno direttamente a staccargli i contatori”.

Veronica Altimari

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