Le moto tra i reperti e le ossa
Domanda legittima. Anche perché all’epoca dei ritrovamenti, la Soprintendenza ai Beni archeologici del Lazio aveva gridato ai quattro venti: “Rinvenimenti di straordinario valore storico “la straordinaria scoperta alle porte di Guidonia Montecelio”.
“Gente incivile”
Bene, oggi questa zona, oltre ad essere circondata dalle discariche abusive esistenti sull’antica strada della Selciatella, è a disposizione di chiunque. “La gente è incivile e nemmeno i muri di cemento li ferma – dice Livieri Daniele tecnico di cantiere per Edil Moter, l’azienda responsabile degli scavi -. Ogni giorno tiriamo su i recinti che vengono oltrepassati, più di questo non possiamo fare”.
Ma quanto si sta interessando il Comune di Guidonia? Già lo scorso novembre il sindaco Eligio Rubeis, sostenuto dalla Soprintendenza, aveva chiesto un sistema di sorveglianza allo scavo. Una richiesta che appare tutt’oggi disattesa. “Come richiesto dal comune a suo tempo, abbiamo messo in campo quanto possibile per impostare sicurezza di cantiere standard – continua il tecnico -, recinzioni metalliche e cartellonistica”. Ma a quanto pare serve a poco: “Se poi uno lo apre che ci possiamo fare?”.
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Priva di sorveglianza
Gli ignoti per intrufolarsi all’interno dell’area degli scavi si fanno spazio danneggiando le reti di recinzione. Le denunce per i danni registrati sul sito sono iniziate lo scorso ottobre da parte dell’archeologo incaricato, Valentina Cipollari, che ha da subito comunicato al sindaco la presenza in cantiere di persone non autorizzate in orario lavorativo e non.
Danneggiamenti sono stati registrati alla necropoli e all’impianto produttivo, con la pavimentazione della fornace presa a colpi di piccone, come anche parte di una canaletta e due tubature fittili.
“Distrutte – specificano dal Comune – le suole in metallo dei calzari rinvenuti all’interno di alcune tombe, messi al riparo in attesa del prelievo da parte delle restauratrici della Soprintendenza”.
Ora teppisti, moto e cani. Con le ossa degli scheletri che con ogni pioggia ”scivolano a valle”, fuori dalle tombe rinvenuti, con il rischio di un danneggiamento irreparabile ai reperti. Ma quanto tempo ancora ci vuole per rimuoverli da li?
Veronica Altimari