Panetti di droga custoditi in cantina, nei box, nei locali comuni dei contatori all’interno dei condomini. Ma anche nei lampioni di fronte all’abitazione che sorgeva su via Luigi Gastinelli. Siamo a Ponte di Nona. Base dello spaccio della Camorra che proprio in questo quartiere della periferia est di Roma si concentrava una grossa quantità di traffico di cocaina hashish e marijuana, attraverso due reti di approvvigionamento: una riferita al clan di Domenico Pagnozzi, l’altra legata alla cosca calabrese vicina a Pelle Antonio. E se “Mafia Capitale” narra il legame tra criminalità organizzata e politica con gli “artigli” su appalti pubblici milionari, la storia della Camorra romana è fatta di estorsioni, atti di violenza, omicidi e sequestri. Ma anche spaccio di droga, e il “triangolo territoriale” che va da Ponte di Nona a Borghesiana, fino a Settecamini emerge come una zona particolarmente redditizia.