Ponte di Nona – Salone, vigilessa aggredita e colpita con un sasso nel campo nomadi

 

Agli agenti non forniscono gli adeguati strumenti protettivi”

Duro l’attacco del sindacato nei confronti del Comando del Corpo e del Campidoglio: “Il Comando Generale del Corpo continua ad eludere ogni forma di richiesta circa la sicurezza degli agenti in servizio, in luoghi ritenuti di alta pericolosità, non fornendo gli agenti di strumenti protettivi come il giubbotto anti-taglio, il casco protettivo, i guanti rinforzati e la dotazione dello sfollagente di reparto”.

 

La sorveglianza all’interno del campo

A seguito dello scandalo “Mafia Capitale”, da dicembre 2014 era tornato un presidio mobile della Polizia Locale. “Facciamo tre turni da sette ore ciascuno, in modo da coprire quasi l’intero arco di una giornata – avevano spiegato gli agenti a Tiburno.tv il 18 dicembre –. Vengono impiegati un totale di dodici agenti e sei vetture al giorno”. Una soluzione che da li a poco venne però sospesa per carenza di personale. Ripristinata dopo il tavolo di confronto tenutosi in Campidoglio tra i comitato di quartiere di Ponte di Nona, la delegata alla Sicurezza Rossella Matarazzo, il vicesindaco Luigi Nieri, il comandante e il vicecomandante della Polizia di Roma Capitale Raffaele Clemente e Antonio Di Maggio, per provare a fronteggiare per l’ennesima volta il fenomeno dei roghi tossici provenienti proprio dal campo di via Salone, lo scorso 25 febbraio. Già in quella occasione il tono di Clemente era particolarmente acceso ricordando l’aggressione avvenuta dallo stesso Di Maggio in precedenza al campo di Salviati. Ora questa. Anche se ci si domanda come un sampietrino possa essere finito all’interno del’insediamento abusivo.

 

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l.l.g.

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