Ponte di Nona – Era sfuggito alla maxi retata, arrestato a Fiumicino l’ultimo componente della banda

Il viaggio

H. T. era partito. Aveva “percepito” qualcosa, o semplicemente perché è stato fortunato. Sta di fatto che quando i militari hanno messo in essere l’operazione che ha messo fine alla banda lo scorso 20 febbraio, lui non c’era. Via qualche giorno prima. Va in Egitto e si rifugia da amici e parenti, rimanendo l’unico componete a non essere raggiunto dalla custodia cautelare, anche se sulla sua testa pendeva un “mandato di cattura”. Sicuro, fino a quando non decide di fare rientro nella Capitale giovedì, con l’intenzione di ripartire da li a pochi giorni per Strasburgo, dove T. studia. Ma quel volo non lo prenderà mai, perché atterrato a Fiumicino intorno alle 20:30 del 5 marzo, e superati inspiegabilmente i controlli della dogana, all’uscita del terminal viene avvicinato da due Carabinieri in borghese della stazione di Settecamini che lo portano subito a Regina Coeli. Ora dovrà rispondere di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio.

 

 L’operazione “90° minuto”

img 2664 ponte di nona vecchiaUn anno di indagini condotte dai militari della stazione di Settecamini, guidata dal Maresciallo Giovanni Giraldi e che fa capo alla Compagnia di Tivoli, conclusa con una maxi retata lo scorso 20 febbraio. Cinquanta auto ed un elicottero per mettere la parola fine alla banda guidata dal giovane boss Cristian Ventre e che gestiva il racket delle case popolari e una piazza di spaccio da 15mila euro al mese. Incastrati dai libri contabili e dalle intercettazioni che, con il tempo, avevano svelato i messaggi criptati con cui si davano ordini e si stabilivano gli orari dei pusher. Messaggi che facevano riferimento al calcio, appunto. H. T. era uno dei “capi”. Con il suo arresto si chiude definitivamente il cerchio.

 

Veronica Altimari

 

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