Tor Vergata – Lite al pronto soccorso, ferita una guardia giurata: “Minacciava di attaccarci l’Aids”

“Aveva un taglio alla mano, minacciava di attaccarci l’Aids”

Da una lite tra ex all’arresto, il passo è stato breve. “Si stavano aggredendo verbalmente, volavano parole forti – racconta C.B. –. Lui però ha tentato di passare alle mani, per questo gli infermieri hanno chiesto il mio intervento”. L’uomo, in preda ad un raptus, ha provato ogni escamotage per arrivare dalla sua ex compagna, ricoverata presso la struttura: “Aveva iniziato a scalciare e tirare pugni a chiunque. Inoltre aveva un taglio alla mano e minacciava di attaccare l’Aids a chiunque avesse tentato di fermarlo”. Nonostante tutto, però, C.B. ha deciso di intervenire per bloccare l’aggressore. “Degli infermieri tentavano di bloccarlo, ma lui si è divincolato e mi ha colpito ad una spalla, slogandomela”. A seguito di una visita presso lo stesso pronto soccorso, alla guardia giurata sono stati consigliati tre giorni di convalescenza.

 

L’intervento dei carabinieri di Tor Vergata

Fortunatamente, all’interno della struttura erano presenti due carabinieri in borghese della stazione di Tor Vergata, impegnati in un giro di controllo: “Sono intervenuti e, nonostante abbia opposto resistenza, l’aggressore è stato arrestato. Subito dopo siamo andati in caserma, dove ho sporto denuncia nei confronti dell’uomo che, del resto, aveva già diversi precedenti penali”. Ora l’aggressore dovrà rispondere di diversi capi di accusa quali aggressione, resistenza a pubblico ufficiale ed interruzione di servizio pubblico.

 

“Non è la prima volta che veniamo aggrediti”

Liti, aggressioni o minacce non sono eventi isolati all’interno del pronto soccorso di Tor Vergata. “Sono 23 anni che lavoro in questo settore – spiega C.B. –. Da circa sei mesi sono impiegato presso il policlinico di Tor Vergata, ma qui ne vediamo davvero di tutti i colori”. Al momento dello scoppio della lite, all’interno della struttura erano presenti due guardie giurate. Uomini, spesso e volentieri, costretti a svolgere turni massacranti per difendere pazienti e personale medico da aggressioni e minacce.

 

l.l.g.

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