Welcome to Canary Wharf, una piccola Venezia tra i grattacieli di Londra

La nuova city

Passeggiando tra i grattacieli che si affacciano lungo i canali si ha la sensazione di stare

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passato…e futuro

dentro un plastico. Puoi quasi sentire la voce di un architetto gigante che illustra ad un eventuale compratore gigante tutti i benefici di un’area come questa. Attualmente grandi banche come Credit Suisse, HSBC, Bank of America, Barclays e importanti testate giornalistiche come The Telegraph, The Indipendent, Reuters e il Daily Mirror hanno le loro sedi in uno dei tanti grattacieli che sovrastano questa zone a est di Londra. Negli ultimi anni quest’area è diventata un’alternativa alla tradizionale city di Liverpool Street, che resta tutt’ora il cuore finanziario della città, ma che si sente minacciata dal crescendo, mese dopo mese, di un nuovo motore economico. L’edificio che ospita la sede della HSBC è il secondo per altezza a Londra. Dalle finestre della mia stanza, la notte osservavo questi grattacieli illuminati che sbucano tra la foschia e la nebbia illuminando le notti buie della parte est della città.

 

Welcome to the future

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 binari della Dlr

Raggiungere Canary wharf dal centro di Londra è semplice, basta prendere la Central Line da Oxford Circus e cambiare a Bank. Da qui bisogna seguire le indicazioni verso la DLR, una sorta di metro di superficie elettrica e senza conducente. Se trovi posto all’inizio del treno avrai la sensazione di essere tu a guidare. Binari che seguono traiettorie quasi magiche, simili a montagne russe. Salgono, curvano, scendono in picchiata, passano attraverso immensi grattacieli fino alla fermata Canary wharf. L’attuale versione di quest’area ha all’incirca una ventina d’anni. Tutto è estremamente nuovo, moderno, perfetto, futuristico. Centri commerciali, ponti galleggianti, stazioni dei treni sospese in aria, binari che sbucano dal nulla e scompaiono in gallerie dal design ultra moderno, aree relax con fontane e panchine, viali in marmo sempre lucidi. Un perfetto esempio di design e architettura dedicate al culto dell’esteticamente perfetto e funzionale alla vita quotidiana degli uomini d’affari.

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Una birra coi giganti

Vista la presenza di numerosi uffici e più di 74mila dipendenti in tutta l’area, una parte di

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 la nuova city

Canary wharf è dedicata al culto della birra dopo il lavoro. Non può essere altrimenti a Londra. Pub che si alternano uno dietro l’altro lungo le rive dei canali e giovanotti in camicia e cravatta (non capisco mai dove mettono la giacca) tutti in piedi a scolarsi litri e litri di birra parlando di affari, calcio. Sono la nuova generazione degli uomini che mandano avanti la vita economica della città, agenti di borsa, banchieri, promotori finanziari, agenti immobiliari, informatici. Una ben delineata categoria sociale. Sembra che a Canary wharf ci siano solo loro, come se questa zona fosse stata creata appositamente per i nuovi giganti dell’economia londinese.

 

Un mondo parallelo

Perché consiglio a tutti di visitarla? Perché tutto ciò è solo una minima parte di quello che in realtà è la vera anima di Canary wharf. Da qui partivano i galeoni in cerca di avventure negli oceani di tutto il mondo, la tradizione mercantile anglosassone si sviluppava tra le rive di questi canali. L’altra faccia di Canary wharf è la presenza, sulla sponda opposta ai grattacieli, dei vecchi edifici vittoriani usati come magazzini per essiccare il

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il tamigi e la city sullo sfondo

pesce, i vecchi moli, le antiche dighe che regolamentavano il livello del Tamigi e il conseguente ingresso delle navi. Se chiudi gli occhi, su questo lato di Canary wharf, e ti lasci andare all’olfatto e all’udito, hai la sensazione di trovarti sul pontile di un vecchio galeone inglese, o magari di una baleniera. Puoi sentire il sale che ti brucia la pelle e lingua secca per la sete. Poi li riapri e vedrai davvero tutto ciò che hai immaginato.

 

Perché Canary wharf è magica, è un posto dove puoi capovolgere la realtà. Puoi metterti alle spalle il progresso, i grattacieli e tutto ciò che rappresentano e davanti a te i contorni sbiaditi di secoli e secoli di storia della navigazione. Io amavo sedermi su una panchina leggendo un libro, guardando a tratti l’orizzonte. Un fantastico panorama fatto dall’arancione dei vecchi magazzini dei tempi di Moby Dikc sovrastati dal grigio dei grattacieli della city, con un effetto di prospettiva che rende il tutto un’opera d’arte da lasciarti a volte senza parole. Fine della corsa, fine del viaggio.

 

Alessandro Neri

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