Venne ad abitare a Tor Lupara appena sposata, che era poco più di una ragazza, e i maschietti che c’erano si ricorderanno senz’altro del via vai che si creava quando in giro c’era lei. Certe volte, quando non riuscivi proprio a distogliere lo sguardo, sembrava come se la vita, per qualche minuto, si mettesse da sola in stand by, per concedere a tutti noi un po di tempo in più per sognare. Non so dire a quante persone ha tolto il sonno ma so con certezza che sono tante, e chi scrive non fa certamente eccezione.
Tempo qualche anno, e la donna che tutti ammiravano per la sua bellezza, incominciò a fare sul serio, proprio come il personaggio dello sceneggiato. Per cominciare si inscrisse all’università, facoltà di giurisprudenza, e dopo pochi anni arrivò la laurea.
E mentre studiava e si occupava della famiglia, mandava avanti anche la sua azienda agricola in sabina, e non da dietro una scrivania, ma da sopra il trattore. Famiglia, università, azienda agricola, ce n’è quanto basta e anche di più direte voi. E invece no.
E allora ecco che si materializza il “Golden Sun” una casa per anziani a Tor Lupara, che nel giro di qualche anno è già costruita e avviata. Ma, evidentemente, la voglia di fare è ancora tanta, e così realizza “Villa Belvedere” una comunità terapeutica per malati psichiatrici a Ornaro Basso in provincia di Rieti.
Nel frattempo gli imprenditori del nostro territorio si accorgono di lei è la vogliono alla presidenza dell’ASSIA (Associazione Sindacale Imprenditori e Artigiani). Un impegno non da poco, di responsabilità, che richiede presenza costante sul territorio e nelle istituzioni locali.
Insomma, una serie di attività che per i comuni mortali avrebbero bisogno, come minimo, di giornate da 50 ore.
Invece a lei di ore ne bastano 24, anzi gli avanzano pure, perché dopo un po’gli viene voglia di trasformare la sua azienda agricola in una casa vinicola di prestigio. Così costruisce una bellissima cantina moderna e trasforma i 43 ettari della sua azienda nella “Tenuta Santa Lucia” un marchio tra i più premiati della regione Lazio. Trova anche il tempo per promuovere direttamente i suoi prodotti, tanto che una domenica me la ritrovai davanti in un paese del Reatino con il suo stand di vini, mentre monopolizzava, (manco a dirlo) l’attenzione di tutti… anche di chi non c’era. Naturalmente non si è fatta mancare neanche la scuola di sommelier, perché, come dice lei, un grande vino richiede anche un’amante che lo beve.
Chiaramente una persona del genere non passa inosservata, e allora ecco che arrivano i riconoscimenti. Viene inserita tra i 103 personaggi dell’arte e dell’imprenditoria romana riportati nel libro “S.P.Q.R. Sono Produttivi Questi Romani” di Eugenio Occorsio. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli conferisce il titolo di Cavaliere della Repubblica per meriti sociali, e il Prefetto di Rieti la nomina nel Consiglio di Indirizzo della “Fondazione Varrone”, Cassa di Risparmio di Rieti.
Attualmente, mentre fa anche la nonna, sta realizzando una comunità di pronta accoglienza per bambini con problematiche psicosociali a Poggio Mirteto in provincia di Rieti.
Ora, sappiamo tutti che di persone eccezionali non se ne vedono tante, ma a volte può capitare di averne una vicino casa, e quando ci accorgiamo che la sua storia assomiglia in un modo così evidente a quella di chi la storia l’ha fatta, e che viene raccontata in televisione come esempio per le giovani generazioni, dentro di noi è come se salisse un sentimento di euforica appartenenza campanilistica, che ci riempie di soddisfazione e di orgoglio, e che ci fa sentire perfino importanti solo per il fatto di conoscerla, o di averla conosciuta, o semplicemente per averci parlato, oppure solo perché il suo nome sta li, in bella vista, nell’elenco delle amicizie sulla nostra pagina Facebook”.
Sergio Rossi