Fonte Nuova – Ancora dubbi sull’isola ecologica, Ibba verso la revoca dell’assessorato

Proprio la richiesta di chiarimenti da parte di tre consiglieri comunali di maggioranza – quelli della lista civica Rinascita per Fonte Nuova del capogruppo Antonio Di Pietro – aveva dato il via all’ennesima crisi politica della maggioranza Cannella, ancora oggi alle prese con un possibile rimpasto che ibbapotrebbe vedere sacrificata proprio l’assessore all’Ambiente Donatella Ibba che oggi, martedì 19 aprile, dovrebe essere sollevata dal suo incarico in favore del giovane avvocato di Santa Lucia indicato dalla lista civica.

In questi giorni è arrivato l’ennesimo capitolo dell’odissea isola ecologica di Tor Lupara. Il consigliere comunale di Forza Italia Micol Grasselli ha protocollato una richiesta di chiarimenti alla Regione Lazio, rispetto a un vincolo di 50 metri dall’argine del fosso della Conca, che renderebbe impossibile realizzare l’isola ecologica nell’attuale collocazione di via Salvatoretto. Infatti, se applicato, non resterebbe che una striscetta di terra, ma servirebbe ben più spazio per accogliere i rifiuti differenziati della città.

 

Durante la discussione in consiglio comunale e in commissione, si è sempre mostrato da parte dell’amministrazione Cannella un parere positivo della Regione Lazio che accoglie la richiesta di modificare questo vincolo a 30 metri, anziché 50. Ma questo parere sembra in netto contrasto con le norme vigenti (Nta del Ptpr art 35 comma 8 e 12), tanto che il consigliere di opposizione si spinge a definire l’isola ecologica “illegittima”.

micol grasselliVa ricordato che proprio a fianco al terreno dell’isola ecologica è nato il nuovo depuratore. E allora com’è possibile che ci siano vincoli diversi? L’unica eccezione infatti sarebbe per “opere idrauliche e di bonifica, opere relative allo scarico e depurazione delle acque reflue […] e non le isole ecologiche”.

Insomma, stando al documento di quattro pagine protocollato da Grasselli, il parere potrebbe essere considerato un errore di valutazione e per questo motivo chiede urgentemente chiarimenti agli organi preposti. È l’ennesimo dubbio rispetto a quelli già sollevati in queste settimane da Di Pietro, dal Movimento 5 Stelle e da altri consiglieri di opposizione, che rischia di affossare definitivamente il progetto su cui la maggioranza sta lavorando da due anni.

In questo periodo è stato acquistato un terreno da un privato per circa 20 mila euro, è stato fatto un primo progetto e poi è stato rivisto una seconda volta. Insomma già oggi sono partite decine di migliaia di euro, per un’opera che dovrebbe costare sui 360 mila euro. Senza contare i due anni di tempo passati.

Fabio Orfei

 

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