A raccogliere la disperazione di un intero quartiere è il comitato Nuova Ponte di Nona che lancia un appello direttamente al nuovo sindaco di Roma Capitale, Virginia Raggi. “Abbiamo apettato si insediasse la nuova amministrazione, abbiamo atteso di capire se davvero i roghi tossici avevano ripreso in maniera così violenta, ma il tempo è scaduto – dice su tutte le furie il vice presidente del comitato di quartiere Elisa Cherubini -. Il sindaco Raggi, come molti dei consiglieri presenti in Campidoglio conosce il problema, sono anni che lottiamo per ripristinare legalità e il diritto alla salute, ora pretendiamo soluzioni, subito. Il quartiere è popolato da molti bambini, non è più accettabile”.
Le colone nere alla diossina fanno ormai parte del vivere di queste famiglie. Tanto che in rete, su iniziativa del comitato, è stato lanciato l’hashtag su facebook “#EnnesimoRogoaSalone” in cui si invitato tutti i residenti a postare immagini e video del fenomeno, da indirizzare alla prima cittadina.
“Per anni abbiamo dovuto sopportare promesse disattese, in ultima qualla sul pedaggio dell’A24 – dice inceve Dario Musolino, membro del direttivo del comitato di quartiere -. Questa amministrazione deve dimostrarsi diversa, deve fornire soluzioni. Per noi che viviamo qui, questo è un problema ormai di vitale importanza”. “L’unica soluzione è il superamento del campo, va chiuso – conclude Cherubini -. Come comitato non lo abbiamo mai chiesto, sapiamo che l’argomento è delicato, ma tutte le soluzioni adottate finora, compreso il presidio fisso dei vigili urbani, hanno fallito”.
Lo smaltimento illecito di rifiuti all’interno del campo rom, il fuoco utlizzato per distruggerli o per recuperare il rame. Pratiche ormai non più tollerate. Anche perchè i roghi sono talmente grandi da arrivare anche nei quartieri vicini di Settecamini e Case Rosse. Senza dimenticare che a pochi chilometri di distanza c’è l’inediamento abusivo di via Salviati, a Tor Sapienza. Stessa trama, stessa emergenza sanitaria.
Ve. Al.