Una “vacanza” in bici da Biella a Capena, storia di un viaggio da 900 km

A spronarlo e sostenerlo c’è appunto sua cugina, Sara Aldomnes, imprenditrice di Capena di 32 anni che si occupa dell’azienda di famiglia, attiva nel settore edile e immobiliare. Lei crede in Simon e questo viaggio – un vacanza a limite del record – rappresenta il viatico perfetto. Per arrivare a gareggiare per il Giro d’Italia, chissà. Un sogno che, magari, un giorno potrebbe diventare realtà. Nato a Biella il 27 gennaio 1997, studente dell’Itis con indirizzo biotecnologico e sanitario, Simon ha la passione per la bici, come è facile da capire, ma anche per il softair e gli scout. Come tutti i ragazzi il suo sogno nel cassetto è viaggiare e non esclude che la prossima impresa sia girare l’Europa con la sua bici. Sara, invece, è nata a Roma nel 1984 e fa l’imprenditrice. Studia lingue straniere e ha una passione per il mare e per i cavalli. Anche lei sogna di viaggiare, magari in barca.

simon gobbatoSimon, come è nata questa idea del viaggio in bici?

Ovviamente per la mia passione di andare in bici e per spirito di avventura che mi caratterizza.

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Cosa avevi nello zaino?

Il minimo indispensabile. Tenda, sacco a pelo, materassino di spugna, scatolette di tonno e ceci, integratori, telefono e gopro, la speciale telecamerina che si può indossare.

Quale è stato il momento più difficile in questo lungo viaggio sulle due ruote?

Sicuramente il più difficile è stato lo sconforto del quarto giorno, per non aver raggiunto il traguardo nei tempi stabiliti. Dormendo in tenda tra i cespugli non avevo possibilità di caricare il telefono per avere il navigatore a disposizione. Quindi mi sono perso più volte.

E il più bello invece?

Quello in cui ho raggiunto la mia meta, ovvero il cancello di casa di mia cugina. Ma oltre a questo ce ne sono stati tanti! Arrivare in cima al Passo di Futa, ma soprattutto aver conosciuto in un momento di crisi il signor Francesco, un contadino della zona. Ero fermo sul ciglio di una strada di campagna lungo la via Francigena, per riposarmi e mangiare qualcosa. Si ferma questo signore in sella alla sua bici Graziella e inizia a parlare. Con i suoi racconti di vita mi ha incoraggiato a non mollare perseverando sul mio obiettivo.

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Simone, cosa hai pensato quando sei arrivato alla meta. E qual è la prima cosa che hai fatto?
Ho pensato solo: Ce l’ho fatta! La prima cosa che ho fatto, invece, è stato bere mangiare e farmi finalmente una doccia, in un vero bagno a differenza di fontane e fontanili.
Sara, parlando di tuo cugino, come lo consideri come atleta?
Un vero atleta con un gran carattere e lui l’ha dimostrato.
Come hai sostenuto e sostieni tuo cugino in questa sua passione?
Semplicemente incoraggiandolo e dicendogli quanta stima ho per lui per la sua caparbietà.
Cosa pensi di questa sua esperienza?

Penso veramente che è un grande.
Simon, il tuo obiettivo futuro?
Finire gli studi e partire per una nuova avventura in Europa. In bici ovviamente.
Descrivetevi con una parola
Simon: Folle. Sara: tosta (dice lui)

 

di Emanuele Cascapera

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