Ciao Lando, la Fotonotizia: chi c’era quella sera a Guidonia nel 2001?

Qualcuno ricorda il mitico festival a Guidonia della canzone romana? In una calda serata del 2001, il 21 luglio per l’esattezza, piazza Matteotti era gremita a simbolo che la tradizione aveva e ha sempre il suo seguito di fedelissimi.

 

Il festival passò a Guidonia come sesta tappa, dopo altre serate in Comuni di provincia, e nella piazza del Comune c’erano tre big della tradizione trasteverina come Lando Fiorini interprete di Lella, Barcarolo romano, Roma nun fa la stupida stasera, Cento campane, Ciumachella de Trastevere e autore di Forza Roma tutt’ora inno all’ingresso dei giallorossi all’Olimpico.

 

Ma anche Luciano Rossi, autore di Ammazzate oh e di Se mi lasci non vale portata alla ribalta mondiale da Julio Iglesias, e infine Aldo Donati autore di E lassame perde e dell’inno della Lazio So’ già du’ ore.

 

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Il tutto scandito dalla presentazione di Pamela Prati e dalle imitazioni di Gianfranco Butinar.

Il legame di Lando Fiorini con il territorio però risale a molto tempo prima, agli anni del militare spesi a Borgonovo con tante serate di divertimento a Guidonia con gli amici, ed è stato lui stesso a raccontarlo,  ecco l’articolo di quella sera tratto da Tiburno del 24 luglio 2001:

 

LANDO FIORINI E IL MILITARE A BAGNI – “Arriva sul palco in completo tre bottoni grigio e t-shirt aderente nera, chioma fluente, completamente imbiancata. Stupore ad alta voce di uno spettatore. E lui, Lando Fiorini da Trastevere, il re del Puff: “Mi’ padre m’ha lasciato un fiasco de vino e i capelli bianchi”. “Ho fatto il militare a Bagni di Tivoli – aggiunge – e la sera venivo con gli amici a Guidonia a vede’ se rimediavamo qualcosa. Come andava? Bene, bene… sempre in bianco”.

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IL RACCONTO DEL CONCERTO – Poi attacca a cantare, intervallando con sketch e gag al vetriolo. Cento campane, Chitarra romana, Roma nun fa la stupida stasera, un omaggio ad Anna Magnani e il ricordo di Aldo Fabrizi: scroscio di applausi. Saluta tutti: “Mi’ padre me diceva sempre: quanno vedi che le cose vanno benino vattene, sennò c’è il rischio che rompi i cojoni”. E recita Er povero ucelletto. Vergovich invita sul palco Mazza, Pasqualucci e Luciani, e Lando sottolinea: “Questi nun c’hanno la faccia da politici”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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