È questo lo spirito delle iniziative promosse a Tivoli nel mese di dicembre dal centro Casa dei Diritti Sociali Valle dell’Aniene che hanno coinvolto rifugiati e migranti alunni dei corsi di italiano dell’associazione e che si sono concluse con una grande tombola multiculturale presso la biblioteca comunale di Tivoli il 21 dicembre.
Una tombolata per stare insieme e scambiarsi i doni, partecipatissima da tanti ragazzi e genitori con bimbi al seguito, un po’ come si faceva nelle grandi famiglie di una volta. Una festa che arriva a conclusione di altre iniziative come il mercatino multiculturale, il laboratorio creativo del 5 dicembre in cui i più piccoli hanno creato le loro decorazioni natalizie, o il laboratorio per le “mamme del mondo” che hanno realizzato delle speciali ghirlande fai da te.
“Natale interculturale significa promuovere una riflessione sulla società plurale. Crediamo che con tutte queste culture, stare insieme sia il modo più bello di festeggiare” ci spiega Antonella Pirolo insegnante e responsabile della sede di Tivoli di Casa dei Diritti Sociali, un’associazione nazionale di volontariato nata 30 anni fa che si occupa di educazione ai diritti umani e alla società interculturale. Nel centro in via dei Sosii 39, i volontari, molti dei quali sono ragazzi Volontari del Servizio Civile Nazionale, si occupano di prima accoglienza e orientamento per migranti, di alfabetizzazione L2, di laboratori di educazione interculturale nelle scuole, di sostegno allo studio per tutti i ragazzi stranieri o in stato di difficoltà socio-economica.
“Tra i nostri progetti per il futuro ci sono i corsi di italiano per rifugiati e migranti, che ripartiranno l’8 gennaio con il patrocinio del Comune di Tivoli e un tour di laboratori nelle scuole di Tivoli sui temi dei diritti umani e dell’interculturalità” prosegue Antonella.
E per Natale invece, cosa si augura l’associazione Casa dei Diritti Sociali? “Per noi la mission di sempre (a Natale ancor più) è quella di superare la società multiculturale verso una società interculturale e della coscienza delle interdipendenze” conclude Antonella.