I vincitori della “nuova” Italia: cosa succederà ora?

Il 5stelle di Di Maio si chiama Movimento e ancora confonde piazza e Parlamento. E’ privo di una classe dirigente capace di governare e la maggioranza degli eletti sono persone che non hanno mai lavorato. Lo stesso Di Maio ha una scarsa istruzione, nessuna esperienza lavorativa e per quanto riguarda la politica può vantare solo qualche campagna di propaganda.  

Ha detto che oggi nasce la terza repubblica. Che significa? Una Repubblica è fatta da istituzioni, sono pronti quindi ad alleanze e ad una nuova riforma istituzionale dopo aver bocciato quella proposta dal referendum? O che cosa altro significa. Insomma fino adesso dei 5 stelle si è solo vista la propaganda.

E le città governate da loro a partire da Roma danno pessimi risultati. Diverso è Salvini che seppure senza mestiere e senza laurea ha comunque dimostrato di saper fare politica. Ha risollevato la Lega dopo lo scandalo Bossi Junior e dei diamanti acquistati coi soldi dei cittadini e lo ha riposizionato ed esteso in altre parti d’Italia, ben oltre la Padania. Tuttavia neppure un centrodestra a guida Salvini risulta solido e credibile con le sue posizioni antieuropeiste, anti immigrati, antigoverno centrale.

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Ha vinto il popolo che crede ai maghi e ai miracoli: crede che si possa vivere senza lavorare con uno Stato che sborsa 1600 euro a testa, al mese. E per quanto riguarda il centrodestra la sensazione è che sia riuscito magicamente a sommare i voti dei ceti medi produttivi e quelli delle periferie del rancore, grazie a un’agenda politica centrata sulla drastica riduzione delle tasse e sul controllo dell’immigrazione. Un programma quello del centrodestra facile da capire e immediato da comunicare in campagna elettorale, molto più difficile da realizzare governando.  Il Pd è caduto nella notte più buia. Ha sbagliato a fare un programma piccolo, piccolo, senza respiro in queste elezioni che vedono ancora nel nostro Paese parecchie sacche di disperati, persone, famiglie che hanno bisogno di avere se non un sogno una prospettiva nella quale collocare le loro speranze.
Il Pd ridotto al 19% si trova ad avere grosse responsabilità nella formazione del governo. E’ possibile che la notte per il Pd non sia ancora finita e transfughi vadano a rafforzare i 5 stelle consentendogli di formare un governo. La durata sarebbe incerta, i 5 stelle non hanno certo dato risultati esaltanti laddove hanno amministrato, ma così inizierebbe comunque tutt’altra storia.

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(Ro.Te.)

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