Stacchini, Polis: “Avevamo ragione noi”

Ancora polemiche infuriano sull’area abbandonata di Tivoli Terme, l’ex Polverificio Stacchini. Il terreno, ricoperto di rifiuti, di via Cesurni è al centro del dibattito a Tivoli.
“Abbiamo appreso – commentano in una nota dalla lista Polis – da un video social di un privato cittadino invitato a prendere atto dell’inizio dei lavori, che la Proprietà dell’Area Stacchini ha iniziato i lavori per lo sgombero dei Rifiuti ed il loro definitivo conferimento presso i centri di smaltimento. Avrebbero dovuto agire in questo modo fin dal 2014 anche rispondendo alle svariate Ordinanze Sindacali che imponevano loro di avviare e concludere la Bonifica del Territorio. I questi 6 anni Proietti, a parte emettere Ordinanze solo parzialmente rispettate, nulla ha fatto per risolvere il problema, né ha mai prospettato soluzioni adeguate di recupero dell’Area in un Progetto di Sviluppo eco compatibile e sostenibile”.
“Avevamo fin dall’inizio di questa penosa vicenda posto l’accento su questa priorità perché questo è il vero interesse pubblico: la tutela della salute collettiva attraverso la bonifica e la messa in sicurezza dell’area e non 2 milioni di metri cubi di cemento su una superificie sottoposta a tre vincoli ambientali e a ridosso del nuovo Ospedale Tiburtino. Proietti ora dovrebbe spiegare perché ha chiesto 5 milioni di euro alla Regione Lazio per agire in danno della proprietà e perché ha supinamente accettato la stima finanziaria e economica ricompresa nell’innominabile programma di Riqualificazione avanzato dalla Proprietà. Tutto ciò senza aver mai attivato uno studio serio economico-finanziario e tecnico sulle esigenze vere e concrete connesse con la Bonifica”.
“La Maggioranza proiettiana, in tutti i suoi componenti che in aula hanno sostenuto la delibera della vergogna, deve spiegare perché ha preferito accettare la proposta del privato che prevedeva un regalo di 5 milioni di euro di contributo straordinario per fare la bonifica. Gli sviluppi di questa vicenda sono un successo della battaglia che Associazioni Ambientaliste, comuni Cittadini e le forze di Opposizione presenti in Consiglio Comunale hanno portato avanti con risolutezza e trasparenza, Ora Proietti deve ritirare la delibera della vergogna perché non esiste più il ridicolo e fasullo presupposto logico su cui essa si basava: l’interesse pubblico a difesa della salute della comunità”.
LE CRITICHE DI POLIS
“In questa vicenda Proietti ha fatto ancora una volta una pessima figura e, alla luce dell’imperizia dimostrata e dell’accettazione passiva di interessi privati a scapito di quelli pubblici, DOVREBBE DIMETTERSI !!!.
•Ha accettato, senza un minimo di controllo preventivo, lo schema “ Bonifica dopo variante “;
•Ha accolto passivamente i numeri al lotto snocciolati dalla Proprietà;
•Ha valutato positivamente il trasferimento di 5 milioni di euro derivanti dal contributo straordinario connesso proprio con la Variante ( Denaro Pubblico ) per finanziare una Bonifica che ora, dopo le nostre pressioni ed evidenze, sta portando avanti il Privato;
•Ha avviato un contenzioso istituzionale con la Regione Lazio chiedendo entro 10 giorni un contributo di 5 milioni di euro per fare la Bonifica senza alcuno studio tecnico e senza alcuna ipotesi economico-finanziaria di riferimento ( In realtà ha pedissequamente accettato la richiesta del Privato );
•Ha accentuato uno scontro sociale su ipotesi non veritiere e non collegate con la nuova realtà imposta dai Vincoli SIC/ZSC esistenti sull’Area;
•Ha rinunciato a redigere una progettualità diversa e più aderente alle esigenze di sviluppo della Città e dell’Area nello specifico;
•Ha proposto di agire nella zona tramite una variante urbanistica da 2 milioni di metri cubi di cemento che premia solo gli interessi privati ( utile previsto dall’operazione 60 milioni di euro ) e non difende quelli pubblici ;
•Ha proposto alla Regione una Valutazione di incidenza, non sulla Bonifica ma sul Progetto compreso di variante urbanistica, senza allegare lo Studio di riferimento imposto dalla norma ;
•Ha dialogato e avviato un ITER Pubblico decisorio normato accedendo alla Richiesta di due società IN LIQUIDAZIONE e sprovviste di mezzi finanziari;
•Ha tenuto nascosto alla Città e al Consiglio Comunale il nome dell’ “ INVESTITORE “ senza svelare i patti che pure intercorrono tra i privati e , con ciò, gettando ulteriori ombre sulla trasparenza dell’intero procedimento;
•Non ha tenuto conto dei risultati della Conferenza dei Servizi avviata e chiusa con il 90% di PARERI NEGATIVI ( Omettendo tra le altre cose di convocare alla stessa Conferenza molti Attori, tra i quali il MINISTERO dell’Ambiente ).
Continuiamo a  sostenere che l’Area in oggetto deve essere tutelata e che la bonifica è prioritaria e imprescindibile.
Polis Tivoli ritiene che lo Sviluppo deve essere sostenibile, come richiamato più volte dalla stessa Commissione Europea che su questo tema si appresta a mettere in campo soluzioni e strumenti finanziari corposi e concreti.
POLIS TIVOLI chiede a questo punto alla Regione Lazio di nominare il Parco dei Monti Lucretili Ente gestore dell’area SIC/ZSC e di inserirla stabilmente nell’asse delle Aree tutelate che comprende la zona dell’Inviolata e lo stesso Parco, con un collegamento naturale con le superfici del parco termale e del Barco .
POLIS TIVOLI chiede al Comune di Tivoli di lavorare con una progettualità di ampio respiro capace di produrre gli elementi concreti di una visione dello sviluppo non ancorata al Cemento ma alla Tutela dell’Ambiente .
In questo modo si creano posti di lavoro ( altro che i 400 sbandierati da questi incapaci contabili della politica che ci stanno governando ) e condizioni di vita qualitativamente migliori per i Residenti.
Continueremo la nostra battaglia in questa direzione e ci impegneremo con le Associazioni Ambientaliste per difendere e riqualificare veramente il nostro territorio inserendo in questa visione anche la tutela e la bonifica del Fiume Aniene ormai ridotto a un corso senza vita”.
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