Passata la tempeste dell’ultimo consiglio comunale, non si placano le polemiche a Tivoli ed un altro affondo contro l’Amministrazione Proietti arriva dal consigliere PD Alessandro Fontana.
L’ultimo bilancio approvato dai civici di Proietti, gli interventi durante il dibattito del Sindaco dell’assessora al Bilancio e di alcuni consiglieri di maggioranza, per me rappresentano l’ennesima prova del fallimento di questa Amministrazione, certificando l’immobilismo che ha sempre contraddistinto i proiettiani, sopratutto in questo secondo mandato amministrativo.
La città oggi, più che mai, è carente sotto tanti punti di vista.
Dalla manutenzione ordinaria alle opere straordinarie è tutto “peggio che fermo” perché, per tanti problemi, non si intravedono neanche le soluzioni.
Se qualche giustificazione, sugli interventi straordinari, si può dare a causa del Covid, che giustamente ha distratto risorse ed attenzioni da parte degli uffici, lo stesso non si può dire per gli interventi ordinari.
Da un lato ci sono i problemi della scuola del Gesù e di via di Quintiliolo su cui non si intravede neanche un barlume di luce. Sembra tutto fermo al palo, dai progetti alle richieste di finanziamenti. Ogni volta che vengono chiamati in causa su questi argomenti, dalle file della maggioranza cercano di salvarsi in corner con “vedremo”, “stiamo facendo”, “aspettiamo il bilancio”.
Ormai sono mesi e mesi che sentiamo sempre le stesse risposte e di fatti concreti non se ne vedono.
Dall’altro, però, restano insolute tante questioni, di manutenzione ordinaria, che giacciono inevase.
Ci sono molti parchi comunali nel degrado e non capisco come possa il Covid impedire la pubblicazione di un normale bando per la gestione. Va detto che l’Amministrazione Proietti sin dal primo mandato ha sempre avuto un pessimo rapporto con i parchi, oltre a pulirne alcuni durante la prima campagna elettorale non sono mai riusciti a valorizzarli e renderli pienamente fruibili.
Oppure penso all’Arci dove, oltre alla manutenzione carente, questa Amministrazione non sta riuscendo neanche a dare seguito e continuità alla procedura per il Piano Attuativo.
Penso anche al Ponte della Pace, ormai privo di manutenzione ordinaria da non so quanto tempo.
Penso alla Piscina Comunale, un fiore all’occhiello che tra queste amministrazioni Proietti e quella precedente non mai stati in grado di sfruttare.
Il Covid ha coperto questa vicenda ma, una volta che la pandemia sarà alle spalle vedremo cosa saranno in grado di fare.
Aggiungerei anche un’altra cosa, sicuramente meno grave ma forse ancor più significativa. Non c’è quartiere della città in cui non ci siano delle reti arancioni a circoscrivere qualche area pericolosa. C’è di tutto, voragini, paletti pericolosi, tronchi di albero che vanno rimossi come quelli su viale Tomei che ormai “decorano” il paesaggio. Basterebbe poco per intervenire e, su quelli che non rientrano tra le competenze comunali perché privati o di altri enti, servirebbe una presa di posizione più decisa per la risoluzione dei problemi.
Però la cosa più grave di tutte ritengo sia la mancanza di progettazione. Oltre ai fondi per il recupero della Cartiera Amicucci, nella speranza che vengano utilizzati e che non vadano persi, in sette anni Proietti non ha seminato nulla. Parcheggi, strade o qualsiasi altra opera pubblica o grande investimento, è tutto fermo.
Questo provocherà un vulnus negli anni a venire di cui pagheranno il conto i tiburtini e le amministrazioni che succederanno a Proietti.
Insomma, al di la dell’appartenenza politica mi rendo conto che in città c’è una delusione che io non avevo mai avvertito così netta.
Anche per questo serve un progetto nuovo capace di superare le delusioni, un progetto che mette al centro il cittadino e i suoi bisogni.
La buona politica ha bisogno di empatia, di idee e, soprattutto, di visione.
La buona politica serve a migliorare la qualità della vita di tutti.
Non si possono chiedere sacrifici ai cittadini che lavorano, che cercano lavoro, che studiano e rispettano il bene comune senza dare loro certezze per il futuro.