La Sogin, società statale che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti relativi, ha oggi pubblicato la Cnapi, ovvero la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee allo scopo, con l’autorizzazione di ministero dello Sviluppo Economico e di quello dell’Ambiente.
Sono anni che si cerca un luogo adatto per tenere sotto controllo quelle scorie radioattive che vengono smaltite in siti in Francia e Gran Bretagna, con grosso esborso finanziario. Il progetto di un nostro deposito nazionale, come da programma da avviare entro il 2025 e in grado di contenere 78mila metri cubi di rifiuti a bassa e media intensità e successivamente anche 17 mila metri cubi ad alta attività, per non oltre 50 anni, costerebbe 900 milioni di euro e sarebbe affiancato da un parco tecnologico. Il deposito nazionale è legato però a una consultazione pubblica dei documenti e relativo dibattito con enti e Regioni, per individuare pure “possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione delle opere”, ha scritto il ministero dell’Ambiente.
I luoghi scelti sono 67 in diverse regioni d’Italia, che già comunque sono insorte per negare la loro autorizzazione. Nel Lazio i siti sono concentrati in provincia di Viterbo, Ischia e Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano. Contrario Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio, che ricorda come il nostro territorio presenti già “un quadro fortemente impattante legato all’inquinamento nucleare di origine industriale e medica. Questa regione ospita le due ex centrali nucleari di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, e di Borgo Sabotino, in provincia di Latina, oltre al Centro Ricerche dell’Enea Casaccia, nel Comune di Roma, dove si svolgono anche attività di studio e ricerca sulla medicina nucleare”. Pertanto, dice l’assessore, “il Lazio non può sostenere un ulteriore aggravio delle condizioni ambientali legate al sito unico dei rifiuti radioattivi”. Foto di Johannes Daleng, Unsplash