Il Tribunale di Tivoli

TIVOLI - Tribunale, i penalisti scioperano per tre giorni

La Camera Penale aderisce all’astensione dalle udienze proclamata per lunedì 29, martedì 30 e mercoledì 31 marzo

Dal Direttivo della Camera Penale di Tivoli riceviamo e pubblichiamo:

“La nostra Camera Penale aderisce all’astensione dalle udienze proclamata dall’Unione delle Camere Penali Italiane per il 29, 30 e 31 marzo, pur nella consapevolezza che, in questi mesi, i processi penali già hanno subito un forte rallentamento dovuto alla pandemia. Tuttavia, anche in un momento così difficile, va denunciata l’ennesima aggressione ai diritti fondamentali dei cittadini, nascosta abilmente dietro le esigenze sanitarie.

Nello scorso anno, senza che ci fosse stata mai una qualche forma di sperimentazione, si è deciso di introdurre a livello nazionale un nuovo, bello, comodo, veloce, efficiente, coloratissimo portale che, per evitare ogni rischio di contagio, avrebbe obbligato gli Avvocati a depositare telematicamente gli atti difensivi. Ma che spettacolo! Comodissimo… invece di girovagare per le cancellerie dei Tribunali del Paese, ogni documento potrà esser facilmente inviato da remoto.

Il problema, però, è che quel magnifico sito ancora oggi si blocca, non è aggiornato, crusha, rifiuta i depositi senza nessuna spiegazione o motivazione. E così, improvvisamente, anche inviare una richiesta di interrogatorio diventa impossibile… il sito non funziona. Una semplice nomina o una memoria difensiva? Spiacenti, il sito non funziona, anzi no… oggi, domani e dopodomani sarà in aggiornamento.

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“A breve risolveremo tutto” ci dicono, ma nel frattempo chi spiega all’accusato o alla persona offesa perchè quel deposito ancora non c’è stato o quando potrà esser fatto? E gli Avvocati, poi, non si presentino in Tribunale a contagiare chissà chi per depositare quell’atto in scadenza che ostinatamente il portale bello e coloratissimo non gli accetta… Non ci sono alternative, si deposita esclusivamente col portale. Anche se non funziona. È obbligatorio. È la legge!

Neanche questa volta possiamo adattarci supinamente agli effetti di una cultura legislativa che, negli anni, ha sminuito e ostacolato il quotidiano esercizio della nostra funzione difensiva, anche quando avrebbe potuto beneficiare della tecnologia. Ad esempio, ci è sempre parso beffardo che Procure e Tribunali potessero inviarci q-u-a-l-s-i-a-s-i-c-o-s-a per PEC, mentre noi Avvocati non abbiamo mai potuto rispondergli… con la nostra PEC!

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Ora si rende obbligatorio ed esclusivo il deposito telematico dei documenti con cui difendiamo i nostri clienti benchè in tutta Italia quel sito, che in teoria dovrebbe agevolarci, continui a manifestare quotidiani disservizi e irrisolvibili malfunzionamenti.

Una situazione paradossale, aggravata irrimediabilmente proprio dal divieto di depositare quei documenti difensivi in modalità cartacea nelle cancellerie, perchè non è stato previsto un regime transitorio che accompagnasse l’introduzione di un sistema “rivoluzionario”… anzi è stata espressamente vietata ogni forma di deposito differente da quella telematica.

Non c’è nessuna alternativa al fallimento.

Allora ci pare evidente che questo perdurante e diffuso disinteresse stia minando alla radice il diritto di Difesa, oramai troppo spesso inteso come uno sgradevole ostacolo alla “verità salvifica” quotidianamente sostenuta dall’Accusa nelle aule giudiziarie.

Noi ci asteniamo contro tutto ciò e per continuare a difendere i diritti delle persone. Come sempre e anche in questo momento”.

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