La denuncia di Nursing Up: “Infermieri prima elogiati ora oggetto di insulti”

La posizione di Nursing Up riguardo la privacy degli infermieri. La nota del Responsabile Regionale Nursing Up Lazio Laura Rita Santoro:

Ieri, almeno nel Lazio, l’età media del personale sanitario era 50 anni, come minimo! …con patologie, proprie, anche nella media della cittadinanza, ciò nonostante, senza visita preventiva, sono stati allocate, spesso, in unità COVID, …e senza visita preventiva!

Parlo al femminile, dal momento che il 70% del personale sanitario è costituito da donne!

Il COVID è stato gestito e curato per il 70% dei casi da donne, anche madri e figlie nostre, di tutti!    Il 71,7 % di chi ha contratto il COVID, durante il lavoro era donna.

La % più alta di chi ha contratto il COVID, lavorando, vale dire il 43,7% era tra i 50 e i 64 anni, la stessa età a rischio di COVID. Il 41% degli operatori sanitari si è infettato di COVID, di cui il 31,4% era donna, …dei loro congiunti si sa poco! …ma cosa ce ne frega!        Questi i dati INAIL di giugno 2020!      A settembre, quando si pensava tutto risolto, senza procedere ad adeguate integrazioni di personale e per tempo, le stesse di cui sopra, …se non decedute, hanno dovuto re indossare lo scafandro, benché provate, …pur non avendo avuto modo di superare lo shock precedente!      Ora dopo tutto ciò, uno sparuto gruppetto delle suddette, molte di esse con patologie correlate, hanno aspettato a fare il vaccino! Dopo tutto quello che hanno passato, hanno paura di tutto, anche dell’aria che respirano!

Ebbene, costoro sono oggetto di monitoraggio, atteggiamenti persecutori, caccia alle streghe e/o agli untori!

Ieri eroine, perché faceva comodo a molti, un termine che lavava coscienze, oggi, quelle stesse colleghe un drappello sparuto di donne, è oggetto d’insulti, accuse di ogni genere!   Benché sia chiaro che vaccinato o no, ci si deve avvicinare ai pazienti e/o ai cittadini, il minimo possibile e con i dispositivi di protezione individuale. …ora dopo tutto ciò che ho scritto, il problema nazionale sono uno sparuto gruppo di colleghe e/o operatori sanitari in genere?

Tra l’altro una azienda del Lazio, che mi risulti, in barba al decreto legislativo, di cui suppongo sarete orgogliosi, sta già procedendo con tre mesi di sospensione, al termine dei quali, a prescindere delle condizioni di salute delle colleghe, le stesse verranno licenziate!”

 

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