L’ultimo giorno di Bobby Sands

Nell’odierna veglia, a Belfast,  non sono mancate le tensioni in una nazione che non ha dimenticato.     

E’ il 5 maggio del 1981  quando, Bobby Sands, deputato 27enne divenuto il simbolo della lotta per l’indipendenza muore in carcere dopo 66 giorni di sciopero della fame. Il sette maggio 100.000 persone partecipano ai suoi funerali e tutta l’isola d’Irlanda viene attraversata da disordini, con autobus e negozi bruciati: la Gran Bretagna risponde con l’invio di ulteriori 500 soldati in Irlanda del Nord, con l’impiego di 16.656 proiettili di plastica durante la repressione delle mobilitazioni e con azioni che portano alla morte di altri nove prigionieri politici in qualche mese. Raccontare la storia di Bobby Sands significa ricordare un momento particolarmente tragico del faticoso processo di autodeterminazione nazionale e di indipendenza dell’Irlanda dalla Gran Bretagna una scelta di lotta fatta da parte di un uomo di neanche trent’anni, che ha messo in gioco la sua stessa vita in nome di un ideale. Il sacrificio del giovane irlandese, nonostante la fine della guerra civile, non pare proprio esser stato dimenticato. Nell’odierna veglia, a Belfast, non sono mancate nuove tensioni.

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