“Il coprifuoco sarà eliminato“

Lo dicono i giornaloni, ma non è vero. Se ne parla a luglio

Tutti sanno che il coprifuoco non ha senso scientifico. Nessuna desunzione dalle modalità di propagazione del virus suggerisce o induce la necessità di chiudere tutto e tutti a casa la notte. Nondimeno i grandi giornali nazionali titolano come fosse una grande conquista democratica la riapertura. Cosa che non è, nei fatti e nella specificità delle cose, perché le nuove misure di Mario Draghi non dicono questo. Parlano di apertura in programma e prospettiva. Quindi oltre a non trovare giustificazione la riapertura non trova nemmeno una vera speranza di effettuazione.

Ma il dato grottesco del nostro dibattito in questa fase è consistito nel discutere per mesi sull’apertura o meno alle ore 23 piuttosto che alle ore 22. Come se la grande liberazione nazionale fosse quell’ora d’aria in più concessa la sera per i pochi che escono.

Ma il problema centrale consiste nella mancanza assoluta di voci fededegne. I grandi intellettuali a cui chiedere una linea che in questi tempi sono stati i virologi hanno sbagliato troppo. Il silenzio a cui si è imposto Massimo Galli sta a significare proprio l’abdicazione a un ruolo di oracolo che nei tempi attuali non possono essere assegnati ad alcuno. Le grandi intemerate sulla festa degli interisti a Milano tre settimane fa non hanno prodotto alcun nuovo contagiato. I dati conoscono importanti decrementi e l’effetto vaccini dovrebbe avere un apporto determinante ancor prima di aver raggiunto anche la metà di quel fatidico ottanta per cento che doveva produrre l’immunità di gregge. Determinante, quasi sicuramente perché ben lontano dall’oracolo è anche il sottoscritto, probabilmente è stato l’arrivo del caldo. Proprio quello che un anno fa Ilaria Capua, Massimo Galli e compagnia cantando davano una credibilità molto bassa.

“Andate a vendere le vostre follie altrove. Qui abbiamo fatto il pieno”.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.