Silenzio sospetto sull’Alitalia!

I rumors parlano di intesa di massima ma ancora niente accordo

Alitalia-Ita e Commissione Ue: una trattativa senza fine. E si capisce bene. La posta in gioco non è solo un’ex azienda di Stato, bensì il viatico per la linea che ha le rotte per il paese più turistico nel mondo. E allora sarebbe bene capire quali sono i punti ancora da negoziare.

Quale sarà la ricaduta occupazionale per questa azienda arrivata ancor oggi ad avere la quantità di personale più ipertrofico tra le compagnie aeree del mondo.

Al netto di tutto questo Alitalia-Ita (tre miliardi di fatturato, undicimilaseicento unità di personale impiegato, una flotta di 85 mezzi, un centinaio di destinazioni) rappresenta comunque l’idea di nazione. Un paese che ha garantito l’impossibile per tanti anni, salvato ciclicamente con salvataggi di Stato, e che ora si trova al suo fine corso. (La denominazione ‘Ita’, che si aggiunge ad Alitalia, sta per “Italia Trasporto Aereo”).

Ma nelle trattative con la Commissione europea bisognerebbe sempre ricordare che sul piatto non c’è semplicemente un’azienda arrivata alla frutta. Bensì c’è il viatico ai percorsi aerei, agli hub nel paese crocevia di molti passaggi nell’emisfero terracqueo, così come – si ripete – il paese con più appeal turistico del mondo.

Sempre secondo i rumors, davanti alla tenuta pallida di quel simbolo che fu, si prevede un grande ridimensionamento dei mezzi a disposizione.

Ebbene, vorremmo che i sindacati nazionali si occupassero proprio di questo, togliendo per un attimo l’attenzione al Codice degli Appalti che non reggeva più ed oggi si pone come un baluardo indifendibile.

Vorremmo che se ne occupasse Mario Draghi e muovessi il massimo della sua influenza, disoccupandosi, solo per un attimo, della ripartizione dei fondi europei: unica sua vera grande preoccupazione. Altro che riforme!

Il lavoro si difende anche attraverso il sostegno di grandi momenti di centralità nella produzione di altra economia. Ma di questo il dibattito pare essersene dimenticato.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.