Chi vaccina l’Africa?

La pandemia ci conferma il fatto che comanda chi ha i soldi non chi è eletto o dice di comandare

Aiutare l’Africa è la priorità, l’ha detto Mario Draghi al Global Health Summit. Ciascun paese deve produrre i propri vaccini. Aumentare la produzione è essenziale ad avere maggiori quantità di vaccini in ogni dove dell’emisfero terraqueo. E allora sospendere i brevetti sui vaccini per il Covid è apparsa al portavoce del cosiddetto “capitalismo finanziario” Mario Draghi.

“L’Italia è aperta a questa idea” – ha detto al Global Health Summit.  Si parla quindi di “sospensione”, non cancellazione dei diritti sui brevetti. Deve essere sempre salvaguardato l’incentivo delle imprese farmaceutiche a migliorarsi e fare nuovo fatturato.

Ma il problema sussiste. Infatti i paesi a basso reddito non è riescano effettivamente a produrre i vaccini. E allora l’Italia sostiene l’iniziativa della Commissione europea che vuole produrre vaccini nei Paesi a basso e medio reddito. Sostenere con la nostra produzione la produzione di vaccini da spedire in Africa. Francia e Germania sono d’accordo. Diverse imprese del settore hanno dato la loro disponibilità.

Tanto per non farci mancare niente è stato coniato subito un hashtag : #NoprofitOnPandemic .

Ma al momento si tratta solo di un movimento di opinione per discutere nelle piazze e nei salotti. Il sistema industriale della farmacologia non ci pensa minimamente a rinunciare ai suoi guadagni. Tanto che le conclusioni del Global Health Summit neanche citano questa prospettiva. Va bene farsene belli. Discuterne e mostrarsene latori. Ma ai fatti pratici la corresponsioni di vere attività è vicina allo zero.

Ma anche il Parlamento Europeo il 19 maggio è stato totalmente giubilato su questa proposta che tutti, a parole, dicono di approvare.

In una nota alla stampa diramata alla vigilia del Global Health Summit, il comitato di coordinamento italiano di Right2Cure#NoprofitOnPandemic bolla come “decisamente inadeguati” gli annunci di impegno ad aumentare la produzione dei vaccini e le donazioni verso il sud del mondo, “quei Paesi poveri e in via di sviluppo, dove è stato vaccinato soltanto lo 0,3% delle popolazioni, e dove la pandemia sta imperversando. Così come l’annuncio di aumentare la pressione sulle aziende farmaceutiche per ottenere qualche licenza volontaria in più, risulta una proposta del tutto inadeguata e persino velleitaria e soprattutto propone una logica inaccettabile: sostituire la giustizia e i diritti universali, come quello alla salute, con l’elemosina!”

Va detto però che Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson si sono impegnati a destinare tre miliardi e mezzo di dosi per i paesi poveri. Un miliardo trecento milioni arriveranno entro questo anno.

Morale. Comanda chi ha i soldi. Non chi è eletto. La pandemia ci ha confermato anche questo assunto.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.