“Possiamo essere eroi ma per un solo giorno”

Chiellini e Bonucci hanno preso in parola l’asserto di David Bowie superando le disposizioni del Viminale e del Prefetto di Roma

Quanto accaduto nel pomeriggio di ieri a Roma deve far riflettere sul piano dei poteri oggi espressi. E questo vale non solo per l’Italia. Vale per tutta l’Europa. Tutti condividevano il fatto che era inopportuno far svolgere la finale degli Europei a Londra, capitale inglese apripista per gli altri paesi europei di nuovi contagi da Coronavirus. Si erano pronunciati per non fare la finale a Londra Ursula Van Der Leyen, Angela Merkel, Mario Draghi. Come se avessero parlato due fessi al bar. L’Uefa aveva deciso Londra e Londra è stato.

Secondo episodio. Tutti prevedevano un tripudio per la nazionale italiana tornata vincitrice da Londra. Non essendo possibile incapsulare l’entusiasmo generale il Viminale col Prefetto di Roma avevano organizzato una manifestazione a Piazza del Popolo con pubblico a distanza e non in movimento. Il mezzo che avrebbe dovuto portarli doveva essere chiuso. È successo tutt’altro. Come tutti sanno il pullman scoperto ha consentito ai passanti di giubilarsi con la nazionale che festante ha attraversato le strade del centro per prendersi gli applausi di un pubblico in movimento, quindi con maggiori possibilità di contatto tra persone. Ma non è stato il peso del pubblico che protestava a indulgere in più miti consigli. No! È stata la negoziazione dei due terzini Chiellini e Bonucci che si sono imposti sul Prefetto di Roma. Così va il mondo.

A questo punto potremmo interrogare Barella sulla Riforma della Giustizia o Chiesa su come dirimere la contesa sul decreto Zan … No, meglio di no. I fraintendimenti sarebbero troppi …

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