Tivoli ancora accerchiata dalle fiamme

Elicotteri al lavoro dall'alba. Nella notte evacuati palazzi e il villaggio Don Bosco

Tivoli si è risvegliata coi rumori degli elicotteri che caricano acqua dalla diga sull’Aniene. La città sul versante della stazione continua ad essere accerchiata dalle fiamme che lambiscono le case. C’è chi ha lasciato le abitazioni, chi ha vigilato per tutta la notte. La lingua di fuoco che ha divorato la Riserva naturale di Monte Catillo, risparmiando per fortuna la gola di Villa Gregoriana, stamane è solo meno netta rispetto a ieri notte ma continua a scendere mettendo a repentaglio le case.

 

Tanti i tiburtini con gli occhi puntati sui vari fronti dell’incendio; per lo più maledicono i piromani. Da ieri folate di cenere, intanto, si spargono fino a Villa Adriana e a Castel Madama, spinte dal vento che alimentano le fiamme. Sono stati divorati ettari di bosco.

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La scorsa notte le fiamme sono arrivate a ridosso del centro abitato e i vigili del fuoco hanno sgombrato nei pressi di via Toniello tre palazzine in cui vi risiedevano circa 25 famiglie. Evacuata inoltre la Comunità Don Bosco dove erano presenti circa 30 persone di cui 10 minori. Durante le operazioni di assistenza le fiamme bruciavano un deposito di circa 70 metri ad utilizzo magazzino.
Le squadre dei vigili del fuoco intanto continuano con più mezzi aerei e tre autobotti a contenere le fiamme sui due fronti dell’incendio che si è sviluppato verso Marcellina e verso San Polo.
“Ci vorrebbe anche l’esercito” l’appello di alcuni tiburtini preoccupati dal propagarsi delle fiamme.

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