La moglie lo aveva denunciato giurando di essere esasperata di prendere botte, ma nel corso del dibattimento è emersa un’altra verità.
Per questo ieri, martedì 21 maggio, il Tribunale di Tivoli ha assolto perché il fatto non sussiste T. S., algerino di 34 anni, dalle accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate dal vincolo di coniugale e sequestro di persona.
Il Collegio presieduto da Rosamaria Mesiti – a latere le giudici Teresa Garcea e Giovanna Riccardi – ha inoltre dichiarato prescritto un altro denunciato episodio di lesioni avvenuto oltre dieci anni fa.
La vicenda risale infatti ad un periodo compreso tra il 2013 e il 2017, quando la coppia di algerini abitava insieme ai tre figli all’epoca minorenni a Colleverde, quartiere del Comune di Guidonia Montecelio.
Secondo la ricostruzione della Procura di Tivoli, a partire dal 29 dicembre 2013 l’extracomunitario avrebbe maltrattato sistematicamente la moglie – una connazionale oggi 43enne – anche alla presenza dei bambini, con sopraffazioni e violenze fisiche, creando un clima di terrore tra le mura domestiche.
In particolare, erano tre gli episodi contestati al 34enne algerino.
Il primo era avvenuto il 25 aprile 2014, quando l’uomo avrebbe aggredito a pugni al volto e alla testa la consorte a tal punto che fu medicata in ospedale e dimessa con una prognosi di 20 giorni.
Il secondo episodio risaliva al 18 settembre 2015, giorno in cui l’uomo dopo averla malmenata l’avrebbe anche chiusa e sequestrata in casa privandola della sua libertà.
Infine la terza aggressione, il 27 settembre 2017: anche in quel caso schiaffi e pugni, contusioni medicate in ospedale e giudicate guaribili in 5 giorni.
Nell’udienza di ieri è stata la Procura a richiedere la prescrizione per i reati di maltrattamento e lesioni risalenti al 25 aprile 2014 e al 18 settembre 2015 e a richiedere l’assoluzione dell’imputato per l’accusa di sequestro di persona.
Tuttavia la stessa Procura ha proposto una condanna a 2 anni e 9 mesi per l’aggressione del 27 settembre 2017, che il Tribunale ha respinto nella convinzione che il fatto non sussista.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.