FONTE NUOVA – Caserma, il sindaco incontra i vertici dell’Arma: passi avanti

Ci sono ancora molti passaggi da fare, ma l’obiettivo è quello di mettere a bando l’opera pubblica entro la fine del mandato amministrativo a maggio-giugno del prossimo anno

Il sindaco Piero Presutti ha incontrato mercoledì 20 ottobre i vertici locali dell’Arma, per dare seguito alla realizzazione della caserma dei carabinieri a Fonte Nuova. Ci sono ancora molti passaggi da fare, ma l’obiettivo è quello di mettere a bando l’opera pubblica entro la fine del mandato amministrativo a maggio-giugno del prossimo anno. All’incontro ha partecipato il comandante della Compagnia di Monterotondo Gianfranco Albanese, quello della Stazione di Mentana Luigi Faella e i tecnici del Comando Regionale che hanno analizzato la parte progettuale, per definire alcuni dettagli in vista del progetto definitivo ed esecutivo che verrà messo a punto nei prossimi mesi.
La caserma verrà realizzata al confine con Colleverde, sotto la rotatoria della Nomentana bis all’inizio di Tor Lupara. Due anni fa l’amministrazione comunale ha pubblicato un bando per reperire un terreno nei pressi di una delle due rotatorie di Tor Lupara. I punti strategici per collocazione che permettono di muoversi in maniera agevole. In cambio, con la formula della compensazione urbanistica, si permette di costruire nuove cubature ai proprietari. Sono arrivate tre offerte e la migliore è stata valutata quella dei fratelli Fabio ed Enzo Ornato.
Successivamente sono arrivate delle osservazioni da parte dei consiglieri comunali di opposizione e una raccolta di firme contro la privatizzazione delle farmacie comunali che doveva essere alla base della realizzazione dell’opera. La conferenza dei servizi che si è svolta a marzo, però, ha dato esito positivo e dunque l’iter sta andando avanti. Agenzia del Demanio e altri enti coinvolti hanno dato tutti nulla osta e pareri favorevoli.

L’ITER E’ COMPLESSO, MA VA AVANTI
Durante la riunione di mercoledì scorso è stata confermata la volontà dell’Arma di impegnarsi con l’istituzione della nuova caserma, a patto – questo è chiaro – che l’opera venga realizzata dal Comune di Fonte Nuova. La cosa non è scontata, perché esiste già a Mentana, il comune confinante. Tuttavia Tor Lupara viene considerata una zona sensibile, sia per la vicinanza con San Basilio, sia perché negli ultimi anni sono state portate a termine diverse operazioni anti droga.
Va detto che la nuova Caserma non condizionerà l’assetto territoriale delle forze dell’ordine, perché continuerà la costruzione di quella di Mentana, anche lì tramite piano integrato con un privato, che la costruirà pure. Anzi, se dovesse arrivare la caserma a Fonte Nuova, probabilmente si ridiscuterà anche l’assetto territoriale estendendo le competenze a Colleverde.
Se il Piano Urbanistico che verrà presentato dal privato alla Regione, non dovesse poi essere approvato, il comune di Fonte Nuova si è cautelato prevedendo l’acquisizione dell’area prima del completamento del piano integrato con una clausola di salvaguardia. Ossia, se l’iter urbanistico si conclude positivamente poi viene ceduta l’area in cambio, altrimenti è previsto un ristoro come se fosse un esproprio. Questo indennizzo è stato quantificato in 390 mila euro che è la somma che pagherebbe dunque il comune di Fonte Nuova al privato, qualora non dovesse andare in porto il piano integrato.
Nei mesi scorsi il Ministero dell’Interno ha preparato una bozza di accordo tra Prefettura e Comune, ma visto che si tratta di istituire un nuovo presidio, serve un Decreto Ministeriale che viene emesso dopo il parere di un Comitato Interministeriale tra Interni e Difesa che ogni anno pianifica i nuovi profili. Queste riunioni avvengono due volte l’anno e la prossima, quella che riguarderà anche la caserma di Fonte Nuova, è prevista per la prima metà di novembre.
A quel punto il Comune potrà portare in consiglio comunale le controdeduzioni alle osservazioni che erano arrivate dai consiglieri comunali di opposizione, approvare lo schema di convenzione e la variante urbanistica.
Subito dopo il privato proponente dovrà inviare il progetto esecutivo, dopo ulteriore approvazione del comando generale. Solo a quel punto si potrà andare a gara e bandire l’appalto per realizzare l’opera pubblica. L’iter insomma sembra molto complesso, ma le previsioni per la pubblicazione sono per maggio-giugno.

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I SOLDI E LA PRIVATIZZAZIONE DELLE FARMACIE COMUNALI
Il comune di Fonte Nuova ha vincolato la realizzazione della Caserma alla vendita delle due farmacie comunali, quella di Tor Lupara e quella di Santa Lucia. Il tecnico che le ha periziate ha valutato la farmacia comunale di Tor Lupara in un valore compreso tra i 709.000 euro e 1.064.000 euro, mentre quella di Santa Lucia tra i 449.000 e i 673.000 euro. Nei prossimi giorni dovrebbe essere pubblicato il bando, ma non è detto che si arrivi alla monetizzazione in così poco tempo. Ecco perché il Comune si sta preparando anche all’ipotesi di accendere un mutuo più cospicuo alla Cassa Depositi e Prestiti per coprire l’intera spesa, dopo il primo mutuo già previsto per pagare una quota.

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LE CONTESTAZIONI DELL’OPPOSIZIONE
Oltre alla questione legata alla privatizzazione delle Farmacie Comunali, contro la quale sono state raccolte le firme dalla cittadinanza, ci sono alcune osservazioni portate avanti dai consiglieri di opposizione Graziano Di Buò e Gian Maria Spurio che – come detto – andranno discusse in consiglio comunale. I consiglieri contestano la vendita delle Farmacie, senza che prima siano state valorizzate, e l’idea di finanziare “a vita” la Caserma al posto del Ministero.
Altro punto cruciale è l’ubicazione dell’edificio che si trova al di sotto della sede stradale di via Nomentana. La controproposta è quella di accorpare il lotto di Ornato con quello a fianco degli eredi Poli che avevano avanzato il primo progetto di realizzazione della caserma. Si chiede quindi di ragionare su un progetto molto più ambizioso che sia un vero e proprio biglietto da visita della città e pensare anche a una piazza con una vasta area a verde pubblico e un polo scolastico in cambio di due manufatti privati se ci fosse l’accordo tra i proponenti.

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