Il vertice della Corte di Cassazione è illegittimo

Lo ha deciso il Consiglio di Stato bocciando le nomine della Corte di Cassazione

Perché i cittadini italiani dovrebbero essere interessati alle carriere di due funzionari di Stato? Anche se magistrati ai massimi gradi della carriera perché dovrebbe essere di importanza nazionale questa bocciatura da parte del Consiglio di Stato? La risposta è semplice. Evidenzia ancora più il caos in cui vive l’organo più delicato del funzionamento della nostra democrazia: la magistratura.

Tutto è iniziato col ricorso che due magistrati hanno fatto per due nomine ai vertici della Corte di Cassazione deliberate dal Consiglio Superiore di Magistratura nel luglio 2020. Sono Pietro Curzio e Margherita Cassano, rispettivamente presidente e suo aggiunto.

Un altro magistrato, Angelo Spirito, aveva fatto ricorso ritenendo di avere maggiori requisiti. Fin qui tutto normale, trattasi delle normale controversie tra ambiti del potere giuridico e legittime aspirazioni carrieristiche.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Mirko Campoli, nuovo processo all’orco dell’Azione Cattolica

Il Tar si era subito espresso contrario a questi ricorsi non ravvisandone la legittimità delle argomentazioni. E invece il Consiglio di Stato ora li ha accolti. In questo modo però da Palazzo Spada si critica implicitamente il Consiglio Superiore della Magistratura che invece aveva accolto queste nomine. Secondo il Consiglio di Stato, invece, non ci sono sufficienti motivazioni per accettare queste candidature.

Questa lezione di procedura data al Consiglio Superiore della Magistratura da parte del Consiglio di Stato si va ad aggiungere alla precedente bocciatura del procuratore capo di Roma, nomina che era stata annullata con procedura simile.

Sono tre anni che gli italiani, per lo più indifferenti, si trovano davanti a questi conflitti nell’ambito delle gerarchie nel massimo organo giudicante della nostra repubblica. Una situazione che evidenzia tensioni iniziate tre anni fa dall’estromissione di Luca Palamara, riconosciuto come protagonista di interscambi tra magistratura e politica per acquisizione di potere. Di qui il libro-intervista dell’ex presidente dell’associazione nazionale magistrati in cui si toglieva qualche sassolino dalla scarpa. C’è sempre più il pericolo che i sassolini formino un grande ammasso e in questo modo sia sempre più difficile da rimuovere il peso di troppe forze contrapposte.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.