Madonna di Trevignano: aumentano i sospetti sulla presunta veggente

Molti la accusano di frode ma il suo avvocato fa sapere che è nascosta per la sua incolumità

Gisella Cardia è sparita. A Trevignano Romano, ridente cittadina affacciata sul lago di Bracciano salita alla ribalta nei mesi scorsi per una madonna che piange sangue, al momento nessuno sa dove sia finita la presunta veggente. Lo staff della donna ha fatto sapere che Gisella non è fuggita. Tramite un post sulla pagina Facebook ufficiale della sua associazione – Maria Madre Mia – viene spiegato che “non c’è nessuna malafede, non c’è nessun inganno”.

La Cardia poi prosegue: “Mi spiace vedere alcuni vacillare davanti alle calunnie della tv e all’odio di gente avversa che, senza il minimo scrupolo, sta cavalcando l’onda mediatica sperando di distruggere un’opera che nessun essere umano potrà mai distruggere, perché appartenente a Dio”.

Lo staff della donna, citando due passi evangelici, ha poi aggiunto: “Ciò che vive Gisella è reale e se non fosse così avrebbe già mollato da tempo, visto che l’unico guadagno umano di questa missione sono gli insulti, le minacce, le menzogne e le calunnie. Ma questa è la via per chi segue Gesù”. Gisella Cardia e i suoi collaboratori hanno inoltre cercato di smontare ogni insinuazione o accusa. Nel prosieguo del post si legge infatti che l’aver attribuito “il sangue della Madonnina ad un animale (il maiale, ndr), oltre che una menzogna, è una grande bestemmia”.

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Il sangue analizzato

La donna ha voluto precisare che il sangue della Madonna fu analizzato dalla Curia nel 2016 e venne fuori che si trattava di sangue umano non compatibile col suo o con quello del marito.

D’altronde – si legge nel post – pensate che il Vescovo avrebbe dato la Chiesa del Sacro Cuore o la Parrocchia stessa per recitare il Santo Rosario se le analisi avessero attestato che il sangue fosse sangue animale? Avrebbe permesso che tutto questo andasse avanti per ben 7 anni se così fosse stato? Cari fratelli, vi chiedo di usare il cuore e la preghiera per discernere gli eventi dalla tv“, conclude lo staff.

A queste dichiarazioni si sono aggiunte quelle dell’avvocato della Cardia, Anna Orlando:È in Italia, vive asserragliata e ha paura. Gisella non è scappata. Quelle che stanno uscendo contro di lei sono accuse infondate, rispetto alle quali valuteremo di agire per vie legali. Escludo che abbia prelevato soldi dai conti della onlus”.

Donazioni e guarigioni

Il legale ha poi spiegato che la sua assistita “non ha mai chiesto soldi a chi si recava da lei per un appuntamento privato e non mai fatto promesse. Spiegava che bisognava pregare per se stessi senza delegare ad altri“.

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Per quanto riguarda invece le donazioni alla onlus, l’avvocato non è entrato nel merito, ma ha dichiarato che i soldi delle donazioni finiscono nei bilanci, dove non possono essere nascosti. “Chi ha fatto donazioni lo ha fatto in maniera volontaria e non in cambio di preghiere o guarigioni“, ha concluso.

Tuttavia le accuse sono ormai innumerevoli. I fedeli che si dichiarano pentiti e vittime di un enorme raggiro sono sempre di più e le richieste di gettare la maschera giungono da tutte le parti. (F.L.)

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