A Cerreto ogni occasione è buona per gustarsi un buon piatto di pizzarelle. Sabato 15 luglio, nella cittadina di Cerreto Laziale si terrà la Fiera itinerante del turismo “Equæ & Sostenibile”, organizzata da Vamos – Valle dell’Aniente e Monti Simbruini: visite guidate, show cooking, musica dal vivo e gastronomia. La Pro Loco dalle ore 19 proporrà in piazza la degustazione delle tradizionali pizzarelle, appena riconosciute come prodotto agroalimentare tradizionale.
Il riconoscimento e la storia
La pizzarelle di Cerreto Laziale sono state annoverate nel prestigioso elenco PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), stilato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Nel suo ultimo aggiornamento, la lista ha visto l’ingresso di ben nove eccellenze dell’enogastronomia laziale. Le pizzarelle, che per forma e consistenza ricordano i pici toscani, sono una tipica pasta locale a base di acqua, uova, farina di grano e di mais.
Emblema della cucina povera cerretana, sono immancabilmente accompagnate da un sugo di pomodoro preparato con un pesto d’aglio, olio, peperoncino e, facoltativamente, alici. Cotte nelle callare e servite sulle scife (entrambe stoviglie tipiche dell’area dei Monti Simbruini, la prime in rame le seconde in legno), le pizzarelle sono infine ricoperte di un’abbondante spolverata di pecorino romano.
Ma non solo: dai cerretani sono infatti molto apprezzate le versioni con le “ciammaruche” (in dialetto locale, le lumache) e il baccalà.
La sagra
Come ogni prodotto tipico, anche le pizzarelle hanno la loro sagra. Dal 1978 la sagra cade ogni seconda domenica dopo l’8 settembre e segue le celebrazioni in onore della Madonna delle Grazie, per continuare ad onorare una tradizione religiosa che caratterizza la vita e la cultura del paese da decenni. Giunta alla sua 44esima edizione nel 2022 (e fermatasi solo nel 2020 per il Covid), la Sagra delle pizzarelle è un appuntamento che funge da spartiacque tra le stagioni.
Non a caso i festeggiamenti si concludono con la celebre frase: “Doppu ‘e pizzarelle, se rappirricanu ‘e canestrelle” (ossia “Dopo le pizzarelle, si riappendono le canestre”).
Il significato di questo motto è eloquente: insieme alla sagra si conclude anche la stagione estiva. I contadini, terminato il duro lavoro nei campi, fanno ritorno alle proprie case e ripongono gli strumenti di lavoro. (F.L.)