TIVOLI – Occupa un terreno dell’Asl e lo trasforma in deposito, bengalese condannato

L’uomo aveva aperto un centro di stoccaggio di cassette di frutta usate che rivendeva

Raccoglieva cassette e imballaggi di frutta e verdura usati, rivendendo quelli buoni e smaltendo quelli inutilizzabili. Tutto senza uno straccio di permesso e su un terreno occupato di proprietà della Asl Roma 5.

Per questo il Tribunale di Tivoli ha condannato ad un anno di reclusione e una multa di 150 euro il 49enne bengalese Md Lutfor R. per occupazione abusiva, discarica abusiva e gestione non autorizzata di rifiuti speciali non pericolosi.

Il fatto risale al 2018, anno in cui gli agenti della Polizia Provinciale del Distaccamento di Villa Adriana setacciarono il territorio alla ricerca di impianti abusivi in cui venivano accatastati imballaggi usati che invece di essere mandati a recupero venivano rivenduti e rimessi in commercio.

Mercoledì 21 marzo 2018 gli agenti all’epoca diretti da Roberto Pizzari effettuarono un blitz in un terreno di circa 2 mila metri quadrati in via Frescobaldi, a Cesurni, nel comune di Tivoli, dove si estende il patrimonio dell’ex Pio Istituto Santo Spirito oggi gestito dalla Asl Roma 5.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Elezioni, l'avvocata Giovanna Marconi candidata sindaca del Pd

I poliziotti sequestrarono qualcosa come 5 mila metri cubi di cassette di legno, cartone e plastica, tecnicamente rifiuti speciali non pericolosi, tutti provenienti dalla vendita al dettaglio di prodotti ortofrutticoli, accatastati nell’area.

Nell’area erano presenti anche due fabbricati, in uno abitava Md Lutfor R., la moglie e i figli minori, mentre nell’altro vivevano tre cittadini extracomunitari, anche loro originari del Bangladesh, tutti col permesso di soggiorno in regola.

Sequestrato il terreno, la Polizia Provinciale ordinò al 49enne bengalese di bonificare l’area dai rifiuti, ma Md Lutfor R. si guardò bene dal farlo. Così come ha preferito non presentarsi mai in Tribunale per fornire la propria versione dei fatti.

LEGGI ANCHE  FONTE NUOVA - L’acqua potabile è preziosa, multe salate per chi annaffia orti e giardini

Per lui la Procura di Tivoli aveva richiesto una condanna a 3 mila euro di ammenda e 600 di multa, ma essendo incensurato ha ottenuto il beneficio della sospensione della pena per cui non sconterà i 12 mesi della condanna.

Tuttavia il Tribunale di Tivoli ha condannato Md Lutfor R. a risarcire alla Asl Roma 5 la somma di 1.710 euro per le spese di costituzione di parte civile e a pagare i danni da liquidarsi in separata sede.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.