CAPENA – Canile sovraffollato, il Consiglio di Stato sospende lo sgombero

I giudici accolgono il ricorso dell'Associazione Pro-Canalba e invitano il sindaco a verificare le condizioni attuali della struttura

L’ordinanza sindacale di sgombero fece seguito ad un blitz dei Carabinieri del Nas che un anno e mezzo fa accertarono la inadeguatezza dei recinti – che non erano strutture analoghe ai box previsti dalla normativa – e di tali strutture considerate inadeguate solo alcune potevano essere regolarizzate.

Durante l’ispezione era stato scoperto inoltre che i cani erano custoditi in strutture inadeguate, esposti alle piogge, ai venti, al freddo, al caldo e costretti a vivere all’interno di recinti con ristagno di acqua e fango.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Rifiuti abbandonati, "zozzoni" incastrati dalle scatole per le spedizioni

Secondo i militari, oltre a poter generare prevedibili conseguenze dannose per gli animali, sono potenziali fonti di ingresso di malattie infettive, fra le quali tutte le zoonosi, malattie degli animali trasmissibili all’uomo.

Dello stesso parere la ASL Roma 4 che in una relazione di sopralluogo allegata all’ordinanza del Sindaco aveva ordinato lo sgombero dei cani dalle strutture ritenute non conformi alla normativa, il divieto di introdurre nuove figure al loro interno e soprattutto di limitare la capacità contenitiva della struttura al numero massimo di 40 cani.

Oggi l’orientamento del Consiglio di Stato appare diverso da quello del Tar.

I giudici di secondo grado ritengono che, sotto il profilo del periculum, sussista un pregiudizio grave e irreparabile, considerate le obiettive difficoltà lamentate dall’Associazione “Pro-Canalba E.V.” per trovare in breve tempo una sistemazione per i cani ospitati in eccedenza.

Per questo è stata fissata l’udienza di merito al prossimo 10 aprile.

Secondo i magistrati, è opportuno che da oggi al giorno della sentenza la ASL Roma 4 e il Sindaco di Capena riesaminino la situazione complessiva, alla luce degli interventi manutentivi eseguiti nel canile, per come risulta sia dalle relazioni di servizio della ASL sia dai provvedimenti del Tar del Lazio.

LEGGI ANCHE  GUIDONIA - “L’Onda” torna a sostenere convintamente l’Amministrazione comunale

In particolare oggi il Consiglio di Stato ha richiamato l’ordinanza cautelare numero 1824 emessa dal Tar il 9 maggio 2024: “… l’ASL – si legge – ha impartito disposizioni custodiali che le parti ricorrenti hanno prevalentemente applicato, così determinandosi una situazione di fatto qualitativamente diversa da quella che l’ordinanza comunale nr. 9/2023 aveva regolato;

… pertanto, quest’ultima ha perso efficacia …

… l’interesse cautelare persiste solamente in ordine alla questione dell’accertamento della capienza del canile, che afferma essere regolata dall’autorizzazione sanitaria nr. 5/2004 in termini di 80 cani e che comunque dipenderebbe dall’applicazione non già della DGR 866/2006, ma della successiva DGR 43/2010”;

Così, mentre il sindaco Roberto Barbetti, continua a sostenere che il limite massimo di cani ospitati è di 40 anni, il Consiglio di Stato ha fissato il tetto ad 80, almeno fino alla decisione di merito del 10 aprile prossimo.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.