Si intitola “Tiburto Fabula-Storia di Tiburto, fondatore dell’antica Tibur” ed è la rappresentazione teatrale che andrà in scena sabato 12 aprile alle ore 18,30 presso l’Anfiteatro di Bleso a Tivoli.
Un evento unico organizzato dall’Associazione culturale “Villa Adriana Nostra” col patrocinio dell’amministrazione comunale in occasione del 3240esimo Natale di Tivoli.
Pietro Lombardozzi, fondatore dall’Associazione culturale “Villa Adriana Nostra”, sceneggiatore regista e attore
Ideatore è Pietro Lombardozzi, il fondatore dall’Associazione culturale “Villa Adriana Nostra” e cultore delle tradizioni tiburtine, che della “Tiburto Fabula” è anche regista e attore nel ruolo del “Sacerdote”.
“Nessuno ha mai pensato di raccontare la storia del fondatore della Città, l’ho fatto io”, spiega orgoglioso Pietro Lombardozzi che a gennaio scorso ha scritto la sceneggiatura dopo aver studiato le origini dell’antica Tibur leggendo l’Eneide e confrontandosi col professor Mariano Malavolta, ex docente di Letteratura e Storia all’Università di Tor Vergata.
Sulla scena 20 figuranti che rendono lo spettacolo emozionante.
“Tiburto” è Angelo Occorso, il padre “Catillo” è Alvaro Serrani, mentre i fratelli “Corace” e “Catillo Junior” sono interpretati rispettivamente da Roberto Bruni e Andrea Poggi.
Completano il cast Maurizio Rebustini nel ruolo de “Il Saggio”, Aldo Margheritina in quello del “Sacrificante”, le ancelle sono interpretate da Sophia e Aurora Poggi, i fanciulli da Manuel De Santis, Laura Sorrentino, Silvia Proietti e Renato Venditti.
Clarissa Andrei con Danze Antica Roma, le Ninfe Nereidi con Danze Antiche.
La leggenda narra che Tiburto era il figlio di Catillo, comandante della nave di Evandro, Re del Peloponneso, figlio del Dio Ermes e della Ninfa Carmenta (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Catillo avrebbe lasciato l’Arcadia con altri al seguito per sfuggire a una guerra civile in atto nel Peloponneso.
Arrivati sulle coste del Lazio al termine di una lunga traversata, gli arcadi si divisero in due fazioni. Una seguì Evandro e si diresse verso Roma, l’altra, capeggiata da Catillo, raggiunse, invece, l’attuale territorio tiburtino, in particolare la zona dell’attuale Acquoria.
Sarà Tiburto, il figlio maggiore di Catillo, ad assumere il comando militare, a cacciarono i Siculi, assediati al margine del fiume, e a fondare la città nella zona del “Colle” dal nome Tibur, in onore del proprio comandante.
Uno spettacolo da non perdere.