GUIDONIA – La “Giornata della Cura” all’Istituto tecnico “Alessandro Volta”

Studenti a confronto coi volontari delle associazioni del territorio impegnate nell'assistenza a disabili e animali

“Cura, lo dico sempre, è la parola più bella del vocabolario.

Quando salva e quando è amorevolezza”.

Isabella Borghese

 
 

Martedì 8 aprile, le classi terze dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Alessandro Volta” di Guidonia hanno partecipato per la prima volta alla “IV Giornata della Cura”, nata dall’idea di sensibilizzare verso gli altri e l’ambiente, all’interno del percorso progettuale “Immagina”, in collaborazione con la Rete Nazionale delle Scuole di Pace.

Sopra e sotto, alcune immagini della “Giornata della Cura” all’Istituto “Volta” di Guidonia 

Nel progetto sono stati coinvolti gli studenti della terza D, della terza E e della seconda D, ai quali è stato chiesto cosa ci dovrebbe esser in una Città ideale della Cura – luoghi, spazi, presenze – e cosa non.

La docente Francesca Rossi ha accolto la proposta del professore Domenico Frattini, condividendo con lui la convinzione che la scuola sia una “comunità educante” col compito di formare giovani responsabili, in grado di utilizzare la loro sensibilità, le competenze e i saperi che acquisiranno per creare un mondo più giusto, più solidale, più ricco di umanità.

Il concetto di Cura si lega alla Pace contro l’indifferenza, l’esclusione e la discriminazione.

Le scelte da fare e le decisioni da prendere dovrebbero avere come criterio sempre la cura di tutti, come se fosse la scintilla che accenda dentro per avvicinare, superando le barriere mentali che separano e che isolano.

Nella mattinata l’Istituto ha ospitato volontari e utenti di alcune realtà associative del territorio, “I cieli azzurri”, che si occupa di gestire un centro diurno per ragazzi diversamente abili, “Il mondo dei numeri primi”, che promuove attività per persone con disabilità, favorendo l’integrazione sociale attraverso una rete di sostegno tra famiglie, “Canidonia”, per i cani randagi, feriti o abbandonati, “Volontario per Te” di primo soccorso e non soltanto.

In Auditorium gli alunni hanno ascoltato le loro esperienze, facendo pratica concreta con delle simulazioni, come preziosa occasione per sperimentare l’empatia.

Poi è stato il momento di Andrea Montebove, 23 anni, di Tivoli, che ha raccontato la sua storia di speranza e resilienza nella lotta al tumore, presentando il libro “Respiro di vita”.

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Con semplicità il giovane è riuscito ad arrivare agli studenti presenti, facendoli interrogare, lasciando dei messaggi importanti sulla prevenzione, su come affrontare i problemi senza perdere fiducia in se stessi, suggerendo di scrivere di sé per aiutarsi e cercare la luce nei momenti più bui.

La malattia gli ha insegnato a non rimandare e a non dare mai nulla per scontato, a trovare la bellezza nelle piccole cose, parlandoci di momenti difficili come quando ha dovuto affrontare la solitudine. L’amore è stato il collante, il filo che ha tenuto insieme i pezzi della sua anima quando sembrava in frantumi.

La giornata si è conclusa con la magia creata dalle mani di Marco Tarascio, in arte Moby Dick, Street Artist internazionale, un artista attivista romano che si dedica alla salvaguardia degli animali a rischio di abbandono ed estinzione, anche quest’anno testimonial per la terra all’”Earth Day” con una sua opera, che ha travolto la platea con la sua energia.

Il suo inchiostro è lo spray, la sua tela è il mondo che contribuisce a render più bello e vivibile per ogni creatura vivente.

Si è messo in gioco, facendo disegnare e divertire gli alunni, attenti e partecipi, colpendoli molto quando ha parlato dei suoi murales realizzati a Rebibbia.

Al termine i ragazzi hanno espresso le proprie idee in forma orale e anche scritta, scrivendo delle frasi su grandi palloni.

Alcune delle riflessioni raccolte:

Alessandro Angelini parla di oggetti, immagini e gesti da associare alla parola Cura e Chiara Stefani propone una staffetta di scambio di favori reciproci.

Mattias Iancu: “La cura può significare tante cose, è una verità inconfutabile, un valore che non potrà cambiare mai, la voglia di relazionarsi con gli altri… mi ha stupito come i ragazzi disabili venuti a conoscerci  fossero così felici, nonostante le loro difficoltà”.

Jacopo Carosi: “Educare a sognare si basa sulla consapevolezza che ogni piccolo gesto può contribuire al cambiamento e in questa giornata molti di noi hanno trovato un’ispirazione, per provare a liberare la nostra anima”.

Isabella Diaconu: “Abbiamo imparato l’importanza di ciò che dà senso alla vita facendo del bene per la gioia di un sorriso”.

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Claudia Ciolfi: “Ho apprezzato tanto la bontà d’animo di Moby Dick, per l’amore per gli animali a cui ha dato voce e aver tenuto un suo laboratorio in carcere”.

I ragazzi hanno imparato che ognuno può fare la sua parte, avendo cura del pezzo di terra che ci ospita e che volontari lo si può esser col compagno di banco, con uno sconosciuto che ha bisogno e che incontri in mezzo alla strada…regalando del tempo, pensando in grande e agendo nel piccolo, che anche le parole curano e che, così, si può contagiare in modo positivo.

L’incontro è stato possibile grazie al Vicepreside di Guidonia, il professore Massimiliano De Sena, che  supporta ogni iniziativa che promuova l’educazione civica agita in prima persona.

Un ringraziamento speciale va a Silvia Tosolini, assistente alla comunicazione-Lingua dei Segni e a Enzo Caruso per il supporto tecnico; agli alunni Cristian Tollo, Giordano Di Oto, Mattia Spina per aver letto, Emanuele Maceri per la sua testimonianza come diabetico, assistito in ospedale, Tiziano Borsa e, in particolar modo, Gabriele Bucci, per essersi offerti di distribuire dei doni per ringraziare le associazioni.

Presenza preziosa è stata l’educatrice-volontaria del Volta, Rita Gattulli: “Per me la disabilità è semplicemente un modo diverso di vivere, di muoversi, di comunicare o di pensare. Capire la disabilità significa, imparare a guardare oltre le apparenze, scoprire la meraviglia nella diversità e rendersi conto che, in fondo, siamo tutti speciali a modo nostro”.

L’Istituto ha ringraziato i ragazzi che hanno accettato l’invito ad esserci gratuitamente:

Maria Rita, Michela, Anna, Olivia, Fedra, Monica, Adelaide, Antonio, Daniele, Nazzareno, Fabrizio di “Cieli Azzurri”, accompagnati dalla presidente Emanuela Bracchitta, dalla responsabile Rosarina Bonadio e dall’OSS Cassiane de Holanda Nives; Simone, Jacopo, Valerio, Manuel, Elettra de “Il mondo dei numeri primi”, accompagnati dal presidente Francesco Petrosino e dalla dottoressa Marsia Morini; Mara Serafini, consigliere nel direttivo, Arturo Masucci, presidente, e Tullio de Santis di “Volontari per TE”

La presidente Angela Perillo e Giorgia Montevergine di Canidonia con la loro dolcissima mascotte, Dante.

L’auspicio per il prossimo anno è che siano gli alunni stessi ad organizzare questo evento, rendendosi protagonisti.

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