Prima la siccità, poi la scoperta della contaminazione.
Da oltre un mese una grave crisi idrica affligge Magliano Romano, borgo di 1300 abitanti confinante con Castelnuovo di Porto e Morlupo.
Ad allarmare la popolazione è l’ordinanza contingibile e urgente numero 5 firmata mercoledì 2 luglio dal sindaco Francesco Mancini, che – su indicazione della Asl Roma 4 – ha disposto il divieto di utilizzo dell’acqua erogata dall’acquedotto per usi potabili ed alimentari.
Il provvedimento è stato emesso a seguito delle analisi effettuate dall’Arpa Lazio su un campione di acqua prelevato il 26 giugno, in cui è stata riscontrata la presenza di cloro attivo alla concentrazione di 0,35 mg/l, ma soprattutto la non conformità per il parametro manganese che supera di 7 volte i valori soglia di tolleranza legale.
Nella stessa ordinanza di mercoledì scorso 2 luglio il sindaco di Magliano Romano Francesco Mancini ha invitato la società “Talete Spa”, gestore del servizio idrico integrato nell’Ato 1-Viterbo ad adottare i correttivi necessari per riportare i paramentri nei limiti di legge e nel più breve tempo possibile.
Da allora sono state installate tre cisterne di acqua: due in Via Romana, nella zona denominata “case nuove” e in zona “Chiesetta” e a Piazza Risorgimento.
Misure considerate insufficienti dagli abitanti di Magliano Romano che si sono rivolti alla redazione del quotidiano on line Tiburno.Tv.
“Dal mese di giugno abbiamo avuto mancanza di acqua per rotture di pompa, condotte e tubazioni – spiega un abitante che si definisce “un comune cittadino con tre figli” – L’acqua esce dai rubinetti di un brutto colore, pizzica in bocca negli occhi e sulla pelle. Vorremmo attenzionare questa circostanza nella speranza che le istituzioni preposte possano risolvere al più presto questo problema”.
Da parte sua lunedì scorso 7 luglio il Comune di Magliano Romano ha annunciato alla popolazione di aver incontrato nella mattinata i rappresentanti della “Talete Spa” di Viterbo.
“È stato fatto – si legge in un comunicato – nuovamente presente il disagio dei cittadini relativo alla non potabilità dell’acqua e alla necessità di invio di un’autobotte, stante la perdurante difficoltà di effettuare efficaci trattamenti del manganese a causa della scarsa disponibilità di acqua.
Sulla base del lavoro fatto dai geologi *nell’ultimo periodo* si stanno valutando soluzioni che prevedono la realizzazione di uno o più nuovi pozzi che possano risolvere il problema dell’attuale scarsa disponibilità di acqua.
Per il breve termine sono state trovate delle soluzioni in grado di risolvere o attenuare momentaneamente il problema effettuando degli interventi mirati sulla rete e migliorando l’efficienza complessiva dell’impianto attuale”.
“La Talete Spa – prosegue nel comunicato l’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Mancini – interverrà quanto prima per ripristinare il servizio di potabilizzazione, mettendo nel frattempo a disposizione delle autobotti nel più breve tempo possibile”.
Nel frattempo, martedì 8 luglio una cittadina che si è rivolta alla redazione ha inoltrato alla “Talete Spa” una richiesta di informazioni urgenti relative alla grave situazione di criticità idrica.
“Vogliamo sapere quali tipi di intervento ha predisposto o sta attualmente attuando per risolvere la situazione – spiega la residente di Magliano – Quali sono le tempistiche previste pe ril completamento?
Per quale motivo c’è stato un ritardo nell’attivazione degli interventi, pur in presenza di una criticità evidente già prima della dichiarazione di non potabilità?
A quando risale la formale richiesta da parte dell’amministrazione comunale di Magliano Romano per l’invio di un’autobotte e quali sono i tempi di risposta e le azioni effettivamente intraprese da Talete?”.
Nella nota al gestore la cittadina ha inoltre richiesto, alla luce dell’ordinanza del sindaco circa la non potabilità, di decurtare dalla bolletta i costi di depurazione dal 2 luglio.