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Ex lavoratori Amazon manifestano contro la precarietà dei contratti

Forte la volontà di manifestare, insieme ai lavoratori precari ed ex lavoratori di Passo Corese, davanti alla sede della Regione Lazio

La nota del Comitato Manifestazione ex lavoratori Adecco/Amazon di Colleferro

Il giorno 10 maggio 2021 a Colleferro si sono svolte le tre manifestazioni programmate per denunciare davanti a tutti l’uso indegno da parte di Amazon di somministrazione a tempo determinato di migliaia di ex lavoratori scelti appositamente dalle agenzie per il lavoro come lavoratori svantaggiati per aggirare il tetto massimo previsto dalle norme italiane che pure dovrebbero contrastare il precariato. Si allega il comunicato stampa. Gli ex lavoratori di Colleferro hanno avuto modo di incontrare alcuni lavoratori dello stabilimento Amazon di Passo Corese che, a distanza di anni dall’apertura del magazzino, hanno lamentato lo stesso uso che fa Amazon dei somministrati a tempo determinato in tutti i periodi dell’anno. Anche attualmente, nello stabilimento di Passo Corese, il numero dei somministrati a tempo determinato supera abbondantemente il numero dei lavoratori stabili assunti dall’azienda. Stiamo cercando di unire tutte le testimonianze e i dati che confermano il sistema scientemente usato da Amazon, con la diretta complicità delle agenzie per il lavoro, nella selezione e nell’utilizzo di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati che le norme di legge purtroppo sembrano consentire oltre il tetto massimo previsto normalmente, tutto a danno proprio delle categorie di lavoratori più “deboli”. Ribadiamo la volontà di manifestare, insieme ai lavoratori precari ed ex lavoratori di Passo Corese, davanti alla sede della Regione Lazio. Sospettiamo fortemente che lo stesso sistema di sfruttamento del precariato dei lavoratori svantaggiati sia stato e venga attualmente utilizzato in tutti gli stabilimenti Amazon d’Italia, per cui sarà fatta manifestazione di denuncia davanti al Parlamento italiano, per chiedere a gran voce che le norme che regolano la somministrazione di lavoro a tempo determinato, contenute nel decreto legislativo 81 del 2015 e nel successivo decreto legge 87 del 2018, vengano riviste alla luce dell’uso distorto che ne fa scientemente Amazon e, temiamo, altre aziende.

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