TIVOLI – Accusato di maltrattamenti, ma non era vero: assolto

La figlia dell’ex compagna ritratta in aula. Per il 43enne di Fonte Nuova la Procura ha chiesto 9 anni di galera

L’ex compagna lo accusava di essere un uomo violento e di indole malvagia, avvezzo ad alzare le mani. Ma durante il processo è emersa un’altra verità.

Così venerdì primo luglio il Tribunale di Tivoli ha assolto perché il fatto non sussiste un peruviano di 43 anni dall’accusa di maltrattamenti in famiglia.

Secondo l’ipotesi accusatoria, il sudamericano tra agosto e settembre del 2020 avrebbe infierito più volte sulla sua convivente, una connazionale di 37 anni insieme alla quale abitava nel Comune di Fonte Nuova.

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, i maltrattamenti sarebbero avvenuti anche davanti alla figlia minore della donna, per questo la Procura di Tivoli venerdì ha richiesto una condanna a nove anni di reclusione nei confronti dell’imputato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento.

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Durante il processo, però, è stata proprio la figlia della presunta vittima a ritrattare le accuse della madre riferite in prima battuta davanti agli investigatori nei confronti del patrigno.

Una circostanza non trascurabile, anche per questo il Collegio presieduto da Cristina Mazzuoccolo – a latere i giudici Teresa Garcea e Giovanna Riccardi – ha accolto la tesi del difensore dell’imputato, l’avvocato Nicola Guarino di Roma, e ha deciso per l’assoluzione.

Il Tribunale ha anche disposto l’immediata revoca della misura cautelare.

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