VICOVARO - Il Comune scarica rifiuti in area non autorizzata, multato l’ex sindaco

Bonifica a spese dei contribuenti

Dai resti di lampioni della pubblica illuminazione alla segnaletica stradale ammalorata, ma anche bobine di cavi della fibra ottica, scarti di lavorazione edile, pezzi d’asfalto, parti di ferro, cassonetti danneggiati e perfino la carcassa di una vecchia Ape.

Una panoramica della discarica abusiva sequestrata dai carabinieri in un’area di proprietà del Comune di Vicovaro

E’ la discarica abusiva scoperta lo scorso 15 maggio dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) di Roma in un’area di proprietà comunale di circa 5 mila metri sita in via Tiburtina, a Vicovaro, frazione di San Cosimato.

Si tratta di rifiuti abbandonati abusivamente dal Comune che ora dovranno essere bonificati a spese dei contribuenti.

L’ex sindaco di Vicovaro Fiorenzo De Simone è il contravventore insieme al vice sindaco Giacomo Giardini

E’ quanto stabilito dal verbale di prescrizioni emesso lo scorso lunedì 4 novembre dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica a carico dell’ex sindaco di Vicovaro Fiorenzo De Simone e dell’ex vice sindaco Giacomo Giardini, entrambi attuali consiglieri di minoranza.

Verbale reso pubblico dall’attuale sindaco di Vicovaro, Nello Crielesi, durante il consiglio comunale di venerdì 22 novembre.

Alcune immagini dei rifiuti abbandonati nell’area del Comune di Vicovaro

Secondo i carabinieri del Noe, De Simone e Giardini hanno violato il Testo Unico per l’Ambiente relativamente all’attività di gestione di rifiuti non autorizzata, per questo i militari hanno trasmesso alla Procura di Tivoli la notizia di reato per la contravvenzione ipotizzata, il pagamento della quale estinguerebbe il reato.

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Il Comando Carabinieri ha inoltre prescritto all’ex sindaco Fiorenzo De Simone, all’ex vice sindaco Giacomo Giardini e all’attuale sindaco Nello Crielesi di richiedere alla Procura il dissequestro temporaneo finalizzato alle sole operazioni di classificazione dei rifiuti e smaltimento consegnando al reparto del Noe la documentazione attestante l’avvenuta bonifica della cosiddetta area “fieristica”, un terreno che dista circa un chilometro dall’isola ecologica dove durante la pandemia era stata allestita la postazione della Asl per effettuare i tamponi.

L’attuale sindaco Nello Crielesi, da consigliere comunale di minoranza presentò l’esposto ai carabinieri

Il blitz del Noe, eseguito lo scorso 15 maggio insieme ai militari della locale stazione di Vicovaro, faceva seguito ad un esposto presentato ad aprile da parte degli allora Consiglieri comunali di opposizione Mauro Scaccia e Nello Crielesi sia al Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale che alla Stazione Carabinieri di Vicovaro e ad Arpa Lazio, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

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Dopo essersi recati nel terreno recintato non adibito all’accumulo di rifiuti, un tempo proprietà del vicino convento di San Cosimato oggi trasferito al Comune di Vicovaro, Scaccia e Crielesi avevano segnalato l’accumulo di rifiuti e “di materiale presumibilmente inquinante, derivato da lavori eseguiti sul territorio comunale, posizionato a terra senza che siano state adottate misure atte a contenere possibili danni ambientali”.

Nella segnalazione i due consiglieri di minoranza avevano evidenziato anche che, prospiciente all’area “fieristica”, scorre il fiume Aniene sottoposto a vincoli ambientali e naturalistici, nonché insiste il complesso Conventuale di San Cosimato tutelato dalla Soprintendenza.

“In quell’area – spiegò l’allora sindaco di Vicovaro Fiorenzo De Simone in un’intervista rilasciata al quotidiano on line Tiburno.Tv – venivano depositati materiali di lavori edili eseguiti dall’Ente, come sampietrini che periodicamente venivano utilizzati.

Un’area che tutti i Comuni d’Italia hanno per tale scopo.

La nostra non era autorizzata e per questo è stata sequestrata.

Siamo in attesa di comunicazioni per la rimozione dei rifiuti, in futuro ci adegueremo alle prescrizioni della Procura di Tivoli per ottenere il dissequestro dell’area”.

 

 

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