Gli agenti della Polizia di Stato il 12 settembre hanno tratto in arresto un ventottenne partenopeo, colto in flagranza di reato mentre tentava di mettere a segno una truffa ai danni di un’anziana di Tivoli. La signora, appena 10 giorni prima, era già stata vittima di una truffa ad opera dello stesso giovane che, fingendosi il nipote, era riuscito con raggiri e artifizi -in concorso con ignoti- a farsi consegnare dalla novantenne impaurita la cifra di 10.000 euro e numerosi monili d’oro. L’uomo, nel primo pomeriggio del 12 settembre, contattava nuovamente l’anziana nel tentativo di truffarla ancora. Tuttavia questa volta ha risposto al telefono il figlio della donna che, pronto a sventare il tentativo, ha finto di essere il marito dell’anziana e ha assecondato le sue richieste. Il truffatore ha affermato di avere bisogno di 5.000 euro per pagare una serie di verbali che, a suo dire, gli sarebbero stati contestati dai Carabinieri.
Nel frattempo, il figlio ha allertato immediatamente la Polizia che ha predisposto un servizio mirato. Poco dopo, gli agenti del commissariato Tivoli hanno colto il truffatore sul fatto mentre si recava nuovamente a casa della vittima per riscuotere la somma richiesta.
Alla vista degli agenti, il giovane ha reagito con una colluttazione nei confronti del figlio della donna, tentando poi una fuga repentina ma è stato prontamente bloccato dagli agenti, ai quali ha opposto resistenza.
Successivamente, sottoposto a perquisizione personale veniva trovato in possesso di numerosi oggetti di probabile origine illecita, tra cui telefoni cellulari, vari monili d’oro e una carta di credito.
Le indagini, avviate immediatamente dai poliziotti del commissariato di zona, hanno inoltre permesso di collegare il giovane a un’altra truffa, con modalità analoghe, commessa nella stessa giornata ai danni di un’anziana di Sant’Angelo Romano.
Il ventottenne, gravemente indiziato dei reati di truffa aggravata, tentata truffa, lesioni personali e resistenza a Pubblico Ufficiale, veniva condotto presso il carcere di Roma Rebibbia e l’arresto convalidato dal Gip del Tribunale di Tivoli, che disponeva altresì per il giovane la misura cautelare degli arresti domiciliari.