Isabella, il mio viaggio alla scoperta dell’affascinante Route 66

Isabella Maccallini, classe ‘89 e origini abruzzesi, vive a Tivoli e sta per laurearsi in Giurisprudenza. Nata sotto il segno zodiacale del Toro, si definisce  determinata, generosa e solare, non sa resistere allo shopping, adora cucinare e ad una serata in discoteca preferisce senza dubbio una bella cena in compagnia dei suoi amici.    Turista “fai da te”, per Isabella viaggiare significa immergersi nella meta che sceglie, lasciandosi conquistare dal fascino della scoperta e  dell’imprevisto. “Mi definisco una viaggiatrice bipolare – spiega  – amo sia il viaggio con ogni comfort, sia quello avventuroso ma in ogni caso ai tour super organizzati, preferisco  affidarmi all’istinto e a ciò che la strada mi suggerisce”. Il suo viaggio dei sogni? On the Road in Canada da Vancouver a Toronto!

 

 

 

Ribattezzata nel ‘93 Historic Route 66 e nota anche come la strada madre d’America, la leggendaria highway statunitense è lunga 3.755 km e collega Chicago alle splendide spiagge di Santa Monica, offrendo ai suoi visitatori panoramiche mozzafiato e mete a cinque stelle, per un viaggio in puro stile on the road. Un tour per tutti i gusti quello scelto da Isabella Maccallini, 24enne di Tivoli che, dopo aver visitato la Grande Mela, ha sentito il bisogno di scoprire l’anima più “vera” dell’America, quella del Midwest e dei cowboys, quella più rurale ma anche industriale ed operaia, nell’agosto del 2011 insieme al suo fidanzato, a bordo di una Dodge Charger bianca a noleggio. “Ho scelto   la 66 – racconta – perché è un must che credo debba essere nel libro dei ricordi di ogni amante dei viaggi”. Scaldate i motori, dunque, e preparatevi a   sfrecciare con noi sulla mitica Route 66!
Partiamo dall’itinerario che avete scoperto in trenta giorni.
  Da Chicago  abbiamo fatto tappa in Indiana per visitare Gary, la città natale di Michael Jackson, e da lì abbiamo imboccato la Route 66 verso ovest e l’abbiamo seguita fino a Flagstaff, in Arizona. Dopo il Grand Canyon e la Death Valley, abbiamo visitato Las Vegas e Los Angeles, fino a giungere nella fredda ma affascinante San Francisco, passando per Big Sur, Santa Cruz e la Silicon Valley.
A parte la bellezza delle grandi città, avete ammirato un paesaggio naturale  strepitoso!
 Proprio così. Nel tragitto fino all’ Arizona, abbiamo passato infinite distese verdi alternate alla terra rosso fuoco come quella  dell’Oklahoma,   siamo rimasti incantati da  scenari naturali senza eguali a Sedona, con i suoi boschi incontaminati e le rocce vermiglio, per non parlare del Grand Canyon e dell’Horseshoe Bend nei pressi di Page, posto difficilmente descrivibile a parole, ma di una bellezza disarmante. Anche se Big Sur,    in California, è stato il luogo naturale più emozionante che abbia mai visto.  
Un panorama a picco sull’Oceano Pacifico e famoso anche per le sue suggestive nebbie…
 Esatto, la vista è da un milione di dollari  e le sensazioni che regala sono indimenticabili. Nei mesi estivi, specialmente in agosto, la fitta nebbia che copre il litorale della California nelle prime ore della mattina regala uno spettacolo ancora migliore, in quanto sembra letteralmente di guidare sospesi tra le nuvole. In questo tratto di Costa un punto di sosta obbligato per i turisti è il piccolo ristorante   il Nephente    che serve deliziosi hamburger e che ha una terrazza dove è possibile pranzare su un bancone a picco sull’Oceano, godendo di una vista davvero mozzafiato.
A proposito di cibo, cosa hai mangiato di particolare?
Ho mangiato di tutto! Dai classici hamburger, molto più buoni di quelli che mangiamo qui, a piatti più particolari, come la “Ugly Croast Pie”, letteralmente torta dalla brutta crosta, un dolce a base di mele dalla forma un po’ strana ma gustosa, che preparano solamente in una tavola calda che si vanta di trovarsi nel punto di mezzo della Route 66. Poi la carne, che in Oklahoma ed in Texas è davvero squisita. Piatti della tradizione messicana in New Mexico e specialità di pesce, come il granchio, sulla costa californiana. Non mi sono piaciuti i Corn Dog, spiedini di würstel impastellati e fritti, che ho mangiato nel posto che si vanta di averli inventati, il Cozy Dog Drive Inn a Springfield in Illinois. Pesanti e unti, ve li sconsiglio!
 Tornando ai luoghi, quale tappa merita il primo posto e quale lasceresti all’ultimo?
Medaglia d’oro per Santa Fé! Una cittadina splendida, piena di strutture in stile pueblo, con manifestazioni musicali praticamente ogni giorno e del cibo squisito. Non si trova sulla Route 66, ma occorre una breve deviazione che vale assolutamente la pena di fare. Bocciata senza dubbio St. Louis in Missouri. La zona del Gateway Arch è piacevole, ci sono molti turisti e l’arco è davvero imponente. Tuttavia appena ci si allontana un po’ la storia cambia, vi consiglio una sosta breve senza programmare di passarci la notte, non ne vale la pena.
Cosa ha lasciato dentro di te quest’avventura?
Tanti ricordi e un po’ di nostalgia.. I paesaggi che cambiano repentinamente durante i 7mila km percorsi e le persone che abbiamo incontrato durante questo viaggio sono stampati nella mia mente. Un viaggio del genere ti fa capire quanto il mondo sia grande e diverso da quello in cui vivi di solito.
Vuoi dire diverso dall’Italia?
Sicuramente! Una discrepanza evidente sta proprio nelle persone che si incontrano nel Midwest rispetto a quelle italiane: tutti molto disponibili e gentili, ti fanno davvero sentire a casa. Per non parlare delle strade, che hanno almeno cinque corsie per senso di marcia, a volte anche di più. Certo in cucina vinciamo noi, sono un amante del cibo americano, ma non nascondo che dopo una decina di giorni diventa obbligatoria una tappa in un ristorante italiano. Negli Stati Uniti poi ci sono zone in cui non si incontrano paesi, auto o persone per molti e molti chilometri, e questo per chi come me è nato in Italia è qualcosa di abbastanza sconvolgente.
Da viaggiatrice istintiva, dove vedi il tuo futuro?
Ora sono impegnata a finire gli ultimi esami e a scrivere la tesi. Ancora non ho deciso bene cosa fare, ma voglio aprire più strade per capire quale è quella più giusta per me. Il mio sogno è di poter avere un lavoro che mi permetta di partire e di ripetere questa fantastica esperienza in altre parti del mondo!

di Rara Piol

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