Guidonia – Dal Comune attacco a Zingaretti: “Con il maxi emendamento un regalo alla lobby dei cavatori”

Dura posizione del Comune di Guidonia contro il maxi emendamento approvato dall’amministrazione Zingaretti che va a coinvolgere in modo particolare il settore estrattivo.
“Un maxi emendamento – si legge nel comunicato del Comune di Guidonia – in sfregio a qualsiasi principio di trasparenza. È quello che il consiglio regionale del Lazio ha licenziato lo scorso venerdì 4 luglio, con un’operazione che ha unificato tutti gli articoli (45 in totale) della legge 147 che erano rimasti al vaglio dell’aula per blindarne l’approvazione messa a rischio dai quasi 5mila emendamenti proposti dalle opposizioni. Il provvedimento a firma della giunta Zingaretti è composto di un solo articolo da 150 commi, che si aggiunge all’altro già approvato all’inizio della scorsa settimana, completando l’impianto della legge che prende il nome di “Misure finalizzate al miglioramento della funzionalità della Regione Lazio: disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione dell’ordinamento regionale, nonché interventi per lo sviluppo e la competitività dei territori e a sostegno delle famiglie”.
“Nella sostanza – proseguono dal Comune di Guidonia – un calderone che sotto l’insegna di misure per la spending review mette insieme provvedimenti su tutto e il contrario di tutto, anche interventi che nulla hanno a che vedere con l’assetto delle finanze regionali, ma che piuttosto sembrano essere finalizzati a semplificare la vita di qualche imprenditore. Non di un artigiano o di un commerciante qualsiasi, però, ma di lobbisti con volumi d’affari da far impallidire i più. Provvedimenti destinati all’intero comparto delle cave e torbiere del territorio regionale, ma che arriva con tempismo perfetto per alleggerire i cavatori della valle Tiburtina da un sistema di controlli messi in campo in questi anni dal Comune di Guidonia Montecelio per garantire la tutela della salute pubblica e l’equilibrio idrogeologico di un’area ad alto sfruttamento di suolo. L’indirizzo dell’esecutivo Zingaretti era già chiaro del resto dallo scorso marzo, quando la giunta regionale licenziava le linee d’indirizzo sugli argomenti che la legge contenitore appena approvata avrebbe dovuto includere, comprese le modifiche alla disciplina che regolamenta il settore estrattivo. L’ottava Commissione consiliare permanente ha fatto il resto, elaborando la proposta di modifica alla legge regionale 17 del 2004 firmata da Mario Ciarla, un passato di condivisione politica nella corrente dalemiana con quelli che ancora oggi sono pezzi da novanta del Partito democratico del territorio, Anna Rosa Cavallo, già sindaco di Guidonia Montecelio, poi consigliere regionale negli anni ottanta e Andrea Ferro, deputato tiburtino con occhio attento alle vicende dell’area. Un pacchetto di misure che sarebbero diventate l’articolo 15 di quello che si può definire un mille proroghe regionale e che si sostanzia in una esautorazione dei poteri dell’amministrazione comunale ma anche dello stessa giunta regionale, consentendo l’escavazione in proroga per i cavatori con concessione scaduta, l’estensione dell’attività caveale anche ad aree esterne al perimetro delle concessioni rilasciate ed in barba al Ptpg (Piano territoriale provinciale generale) su aree destinate alle attività agricole. Un procedimento, quello utilizzato, che esclude gli enti territoriali da qualsiasi discussione o proposta e che si sostanzia in una esclusione di trasparenza su provvedimenti importanti, che data la portata meriterebbero Leggi ad hoc al posto di inserimenti normativi celati dal velo del documento economico, miscelati a così tanti altre iniziative da diventare alla fine invisibili. Il risultato è un nuovo tentativo di indebolire il ruolo autorizzatorio e di controllo dell’amministrazione comunale, termini sui quali invece l’esecutivo Rubeis aveva già puntato nel precedente mandato per mettere ordine nel settore estrattivo che fino a quel momento assumeva aspetti da vero Far West. Mancati controlli sui ritombamenti, assetti idrogeologici tutti da rivalutare, ma soprattutto oneri concessori inevasi, il grande terreno di scontro con una categoria recalcitrante agli adempimenti normativi, questo il quadro su cui si inseriscono le novità normative dell’articolo 15”.
“Aspettiamo ancora la pubblicazione in gazzetta ufficiale del testo approvato e la lettura completa del provvedimento per valutare ogni nuova azione possibile” ha dichiarato il sindaco di Guidonia Montecelio Eligio Rubeis.

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