“Sono già un paio di anni che svolgiamo questa preghiera qui grazie alla concessione del Comune”, spiega Mohamed Benul, presidente dell’associazione culturale ‘Alhuda’ . La moschea di Tivoli Terme è troppo piccola, ed è proprio per questo che in un’occasione come questa utilizzano la palestra comunale di Villalba.
La Festa del Sacrificio in arabo “La īd al-adhā”, viene celebrata ogni anno. Il “sacrificio rituale” che si pratica nel corso della festività “ricorda il sacrificio sostitutivo effettuato con un montone da Abramo che nella piena obbedienza a Dio era disposto a sacrificare il figlio Ismaele prima di venire fermato dall’angelo”.
“È quindi per eccellenza la festa della fede e della totale e indiscussa sottomissione a Dio e per noi è un’occasione molto importante in cui ci riuniamo per trascorrere la giornata insieme, partendo dalla preghiera del mattino”, spiega Federica Ieraci che alla religione islamica si è avvicina grazie al suo compagno di origini tunisine, con cui ha avuto due figli. “Loro vivono in un paese occidentale e a scuola come in giro per la città percepiscano il cristianesimo senza problemi – continua -, noi a casa li educhiamo secondo la nostra religione, anche se io non mi sono dovuta convertire, ma saranno poi loro da grandi a decidere che strada prendere”.
Nessuno ha voglia di commentare quanto sta succedendo nello stato islamico dell’Isis, nemmeno l’Imam. Ma in tanti cercano di far comprendere che il Corano, il libro sacro dell’Islam, parla in realtà di tutt’altro.
Veronica Altimari