Particolarmente importanti gli incontri con la Croce Rossa locale, con la Caritas, con la fondazione “Sadr” che si occupa di donne e con i bambini del centro per disabili Mosan che, tra l’altro, hanno accolto gli amici italiani con uno spettacolo di canti e danze tipiche. Il materiale umanitario raccolto in Italia è stato consegnato in queste strutture con due momenti ufficiali nelle scuole di As Samayah e Batulayah, che ospitano anche molti bambini provenienti dai campi profughi della zona.
“Esperienza forte e unica”
“Sono rimasto stregato dall’ospitalità e dalla tolleranza di un popolo martoriato da decenni di conflitti – dice Petrini -. La sofferenza e la speranza che ho letto negli occhi dei tanti bambini che abbiamo incontrato mi ha fatto riflettere su quanto futili siano tanti problemi che viviamo nelle nostre città. Ho vissuto dei momenti di grande solidarietà e cooperazione tra popoli ed è stato bellissimo far sentire, con poco, la vicinanza di Tivoli a queste sfortunate persone”.