Colle degli Abeti – Parla il pastore: “Qui prima di Caltagirone, datemi un altro prato e me ne vado”

“C’ero io prima di caltagirone”

“Quando sono arrivato qui, trent’anni anni fa, questa era un’area agricola – racconta Salvatore Cocco, il proprietario dell’ovile –, ma quando è subentrato Caltagirone ha stravolto tutto. Sono il primo a volermene andare da qui”. Salvatore è nato in Sardegna, ha 63 anni e da 40 risiede nel quartiere di Corcolle. Il suo unico mezzo di sostentamento è proprio questa attività che, negli ultimi anni, sta diventando sempre più difficile da portare avanti. “Ero arrivato a possedere 1200 pecore, avevo anche i maiali ma li ho dovuti levare per via delle lamentele dei residenti – racconta -. Ora sono rimasto con 600 ovini, li ho dovuti vendere per mancanza di spazio”.

 

Danni alla sua attività
SalvatoreCoccoOltre all’edificazione dell’area, ciò che più ha danneggiato la sua attività è stata l’apertura emergenziale di via Saliola. “Questa è una strada abusiva, ma quando mi invitarono alla riunione per chiedere il mio parere mi sono dimostrato lo stesso favorevole – racconta –. Mi avevano promesso una piccola area per far sostare i mezzi, oltre che un semaforo ed un cartello stradale che indicasse il passaggio del bestiame”. Di tutto questo, però, Salvatore Cocco non ha ottenuto nulla: “Negli ultimi anni ho perso circa trenta pecore, investite dalle auto”.

 

Mai trovata una soluzione
Tante le commissioni, le mozioni e gli incontri susseguitisi negli ultimi anni che, però, non sono riusciti a portare nessun risultato. Nel 2013 fu il sindaco in persona, all’epoca Gianni Alemanno, a convocare Cocco per un incontro con la stampa, durante il quale dichiarò di aver trovato una soluzione al suo problema. “Mi avrebbero dovuto spostare in un terreno sull’Aurelia – continua a raccontare –, ma poi non si è più saputo nulla”.

 

Di chi sono i terreni?

Durante l’ultimo incontro sulla questione, del 2 dicembre in municipio VI, è stato sollevato un quesito: di chi è il terreno in questione? “Quando sono arrivato qui avevo un contratto con un privato – racconta il pastore –. Una volta aperti i cantieri delle palazzine però, non si è più fatto vivo nessuno”.
Nei prossimi giorni la commissione municipale alle Politiche sociali e sanità indagherà presso il dipartimento all’Urbanistica per fare chiarezza una volta per tutte. Spostare un ovile, a quanto sembra, è diventata una missione impossibile.

l.l.g.

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