Tivoli se ne dimentica
Aveva suscitato scalpore il fatto che per il decimo anniversario della scomparsa, Tivoli non ha organizzato nessun tipo di celebrazione per il militare. A differenza del Comune di Ferentino (Frosinone), città natale della moglie Alessandra e dove sono stati eseguiti i suoi funerali nel 2005, a cui sono state dedicate numerose iniziative: celebrazioni religiose e liturgiche, una mostra fotografica in suo onore, mentre in un piazzale di una scuola della città è stato posizionato un elicottero in mostra statica proprio a commemorare la tragedia.
La scomparsa
Dieci anni fa Tivoli conosceva una delle più tragiche giornate della sua storia recente. A migliaia di chilometri da casa sua quel 21 gennaio 2005 moriva Simone Cola, maresciallo capo dell’Esercito Italiano, ucciso da un colpo d’arma da fuoco mentre sorvolava a bordo di un elicottero la città di Nassiriya, in Iraq, che solo due anni prima era stata il nefasto scenario della strage di militari italiani.
“Uno di noi”
“Questo atto ha per me e per la gente di Villa Adriana un significato ancor più forte perché Simone è cresciuto nel nostro quartiere e la sua rispettabile famiglia ha ancora qui la propria casa – dice Petrini -. Per noi tiburtini deve essere un grande onore poter annoverare tra i nostri concittadini un uomo che ha sacrificato la propria vita per onorare la nostra bandiera e per adempiere al proprio dovere portando in alto ideali di pace e di cooperazione tra i popoli”. Da qui la porposta di intotora un parco della città al militare scomparso: “Con questa mozione, il consiglio comunale ha l’occasione di dimostrare la propria riconoscenza a Simone Cola e alla sua famiglia, mi auguro non la perda”, conclude il consigliere di Forza Italia.