Succede al liceo classico Amedeo di Savoia di Tivoli dove dall’inizio della settimana è di fatto sospesa l’attività didattica per le aule diventate quasi dei frigoriferi. Il problema? Un guasto alla caldaia che ha messo fuori uso i termosifoni. L’intera scuola è rimasta senza riscaldamenti, con i tecnici intervenuti tutte le mattine su sollecitazione del dirigente scolastico ma che non sono riusciti ad individuare il problema. Almeno fino ad oggi, mercoledì 11 febbraio, quando mentre gli oltre duecento ragazzi e ragazze del ginnasio tiburtino avevano deciso di non entrare e rimanere per protesta davanti al cancello della scuola, il tecnico della caldaia trovava finalmente il guasto e iniziava a far ben sperare un rifunzionamento dei riscaldamenti.
Interventi continui dei tecnici ma senza risolvere il problema
I primi disagi sono iniziati sabato 7 febbraio quando per un guasto all’impianto è finita allagata l’aula dei professori e i termosifoni hanno iniziato a non funzionare. Situazione quest’ultima che si è ripetuta ogni giorno dall’inizio della settimana successiva. C’è da dire che il preside, Rinaldo Pardi, si è attivato immediatamente per risolvere il problema facendo intervenire i tecnici della Provincia ma nulla ha potuto di fronte agli studenti che ovviamente non se la sono sentita di mettersi a fare lezione nelle classi frigorifero.
I rappresentanti d’istituto: “Troppo freddo, impossibile stare in classe”
“Entriamo in classe con giubotti, sciarpe e guanti – spiega Mario Di Giuseppe, 19 anni di Villanova, rappresentante d’istituto e studente della VD – ma sinceramente con tutta la buona volontà non possiamo fare lezioni in aule non riscaldate. Fa troppo freddo, c’è anche chi si è ammalato. L’altro giorno ho misurato la mia temperatura corporea e il termometro segnava 34,3. Sappiamo che il preside sta facendo il possibile, i tecnici vengono ma non sono riusciti a sistemare la caldaia. Se necessario siamo pronti ad andare a protestare anche sotto la sede della Provincia visto che la manutenzione dipende da loro”.
Sulla stessa linea di pensiero anche Vincenzo Cerulli, 18enne di Villa Adriana, rappresentante d’istituto, VD anche lui: “Fuori fa freddo e la temperatura in classe è insostenibile. Non possiamo venire a scuola come fosse una scommessa: oggi non si sa se possiamo entrare a fare lezioni e domani pure. Stiamo perdendo giorni di lezione ed è un problema soprattutto per le classi quinte che quest’anno hanno gli esami”.
Il preside: “Per solidarietà con gli studenti ho spento il climatizzatore nel mio ufficio”
Massimo Cimò