Albula-Licenza finisce con 11 espulsi. Sui campi del nordest risse in campo, sputi e insulti agli arbitri

Rissa in campo e undici espulsi: Albula-Licenza finisce nel caos
Più che una partita di calcio ad un certo punto sembrava di assistere ad una rissa da far west. Spettacolo da dimenticare quello andato in scena domenica sul campo dell’Albula tra la squadra di casa e il Licenza, valevole per il campionato di Prima Categoria – Girone D.
E’ successo tutto al 38′ del secondo tempo con il risultato di 1-0 a favore dell’Albula. Secondo quanto riportato dal Giudice Sportivo tutto è nato dopo un atto di violenza di Latini del Licenza nei confronti di un avversario. Un gesto che non è passato inosservato ad Orlandi che si è alzato dalla panchina per sferrare un pugno contro Latini. Espulsione immediata per entrambi.
Poi il caos completo: zuffa in campo con calciatori che si spintonavano reciprocamente sotto gli occhi dell’arbitro. Esplusi Caratelli, De Rocchis, Fabiani, Maio e La Monarca per l’Albula, e Latini, Primavera, Ciavarella, Magrini e Luttazzi per il Licenza. Tutti finiti nella lista degli espulsi dall’arbitro che visto il numero esiguo con cui erano rimaste in campo le squadre ha considerato conclusa la partita.
Sia per l’Albula che per il Licenza è stata decisa la sconfitta per 3-0 a tavolino, entrame le società sono state multate di cento euro.
Squalificati per l’Albula: due giornate ad Orlandi, una a Caratelli, De Rocchis, Fabiani, Maio, La Monarca.
Squalificati per il Licenza: due giornate a Latini, una a Primavera, Ciavarella, Magrini e Luttazzi.

 

Crecas Palombara: i tifosi sputano sul guardalinee, società multata
Oltre il danno anche la beffa. Settimana da dimenticare per il Crecas Palombara che dopo aver dovuto incassare, tra le polemiche, la sconfitta casalinga per 1-0 contro lo Sporting Fiumicino (25esima giornata del campionato di Eccellenza – Girone A), si è vista infliggere una multa da 500 euro per il comportamento dei propri tifosi.
Al gol decisivo di Di Fianda, a cinque minuti dalla fine e in posizione quantomeno di sospetto fuorigioco, i tifosi di casa hanno reagito aggrappandosi alla rete di recinzione e “offendendo un assistente arbitrale che, tra l’altro, veniva attinto da uno sputo ad un braccio”.
Cartellino giallo con diffida per mister Claudio Fazzini per “comportamento irriguardoso nei confronti di un calciatore della squadra avversaria a fine gara”.
Per la prossima partita, in trasferta contro la Nuova Sorianese, il Crecas Palombara dovrà fare a meno di Simone Calabresi e Ndiaye Mohamed Saliou, entrambi squalificati per una giornata.

 

Audace Sanvito Empolitana: mister squalificato per aver “aggredito” suo giocatore
Sempre in Eccellenza, ma nel Girone B, la domenica calcistica ha regalato anche un altro caso passato al vaglio del Giudice sportivo. Tra gli strascichi di Audace Sanvito Empolitana-Minturno finita 3-1 per i padroni di casa la squalifica per due giornate all’allenatore dell’Audace Stefano Ferretti “per comportamento aggressivo nei confronti di un proprio calciatore”.

Sporting Guidonia: multa per gli insulti dei tifosi all’arbitro
Cento euro di multa allo Sporting Guidonia perché “propri sostenitori nel corso della gara rivolgevano all’arbitro espressioni offensive”. La gara in questione è stata la sconfitta rimediata in casa dell’Accademia Roma per 3-2 (Prima Categoria – Girone C) e che spinge la formazione guidoniana sempre più in basso in classifica

 

Affile: manca l’acqua calda per l’arbitro
L’Affile (Prima Categoria -Girone D) festeggia la vittoria contro l’Estense Tivoli con un sonante 4-1 casalingo, ma chi ha trascorso una domenica mattina poco felice è stato sicuramente l’arbitro. Nello spogliatoio messogli a disposizione dalla società di casa infatti mancava l’acqua calda. Una doccia gelata che all’Affile è costata 50 euro di multa.

 

Tivoli 1919: troppi petardi, multa al club
Cento euro di multa alla Tivoli Calcio 1919 (Prima Categoria -Girone D). Nella partita casalinga contro il Castelverde, vinta 2-0, perché i propri sostenitori “prima dell’inizio della gara e quindi al termine della stessa, facevano esplodere numerosi petardi”.

Massimo Cimò

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